SCUOLA SCIENTIFICA TESLIANA DI NATUROPATIA OLISTICA

colomba-vegliare

Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini, le quali, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo e alla sposa.

Cinque di esse erano stolte e cinque savie. Ora le cinque stolte, presero sì, le lampade ma non portarono l’olio con sé.  Le savie, invece, presero con le lampade anche dell'olio nei loro vasetti.  Tardando poi lo sposo, cominciarono tutte a sonnecchiare e si addormentarono. Sulla mezzanotte, risuonò un grido: Ecco, viene lo sposo; uscitegli incontro!  Allora tutte le vergini si alzarono, e misero in ordine le loro lampade.  Ma le stolte dissero alle savie: Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono.  Le savie risposero: Ché non ne manchi sia a noi che a voi! andate piuttosto da chi lo vende e compratevene.  Ora, mentre andavano a comperarne, venne lo sposo; e quelle, che erano pronte entrarono con lui nella sala delle nozze e la porta fu chiusa.  Da ultimo vennero le altre vergini, dicendo: Signore, Signore: aprici. Ma Egli rispose: In verità vi dico, non vi conosco. Vegliate dunque perché non sapete né il giorno, né l'ora».

A chi ha, sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.

«E avverrà come di un uomo, il quale, stante in procinto di partire per un paese lontano, chiamò a sé i suoi servi e affidò loro i suoi averi; e ad uno diede cinque talenti, ad un altro due e ad un terzo uno, a ciascuno secondo la sua capacità; e subito se ne partì.  Ora colui, che aveva ricevuto cinque talenti, andò a trafficarli e ne guadagnò altri cinque; così pure quegli che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due.  Invece colui, che aveva ricevuto uno, andò e scavata una buca in terra vi nascose il denaro del suo padrone.  Dopo molto tempo il padrone di quei servi ritornò e li chiamò alla resa dei conti. E avanzatosi chi aveva ricevuto cinque talenti, gliene presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai dato cinque talenti, ecco: ne ho guadagnati altri cinque.  E il padrone a lui: Bene, servo buono e fedele; poiché sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; entra nella gioia del tuo padrone. Si presentò poi quegli che aveva ricevuto due talenti e disse: Signore, mi hai dato due talenti; ecco ne ho guadagnati altri due.  Gli rispose il padrone: Bene, servo buono e fedele, poiché sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; entra nella gioia del tuo padrone.  Presentatosi a sua volta quegli che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, sapendo che sei uomo duro, che mieti dove non hai seminato, e raccogli dove non hai sparso, ho avuto paura e ho nascosto il tuo talento sotto terra; eccoti quello che è tuo. Ma il padrone gli rispose: Servo iniquo ed infingardo! Sapevi che mieto dove non ho seminato, e raccolgo dove non ho sparso; dovevi dunque portare il mio denaro ai banchieri, così al mio ritorno avrei ritirato il mio con gli interessi.  Toglietegli perciò il talento e datelo a chi ne ha dieci.  Perché a chi ha, sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.  E questo servo inutile gettate fuori nelle tenebre; ivi sarà piantorosa-simbolo-perfezione e stridore di denti».

 

I giusti alla vita eterna invece ingiusti all'eterno supplizio

«Quando poi il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e con lui tutti gli Angeli, allora egli siederà sul trono della sua gloria; e tutte le nazioni si raduneranno dinanzi a lui, e separerà gli uni dagli altri come il pastore separa le pecore dai capretti e metterà le pecore alla sua destra e i capretti alla sinistra.  Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: Venite, benedetti dal Padre mio, a prendere possesso del regno che vi è stato preparato fin dall’origine del mondo.  Perché io avevo fame e voi mi deste da mangiare; avevo sete e voi mi deste da bere; ero pellegrino e mi accoglieste; nudo e mi vestiste; malato e mi visitaste, prigioniero e veniste a trovarmi.  Allora i giusti gli domanderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?  Quando mai ti abbiamo veduto pellegrino e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?  O quando mai ti abbiamo veduto malato o prigioniero e siamo venuti a trovarti? E il re risponderà: Vi dico in verità: Ogni qualvolta avete fatto questo ad uno di questi minimi tra i miei fratelli, l'avete fatto a me. A quelli invece che saranno alla sinistra, dirà: Via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.  Perché avevo fame e non m’avete dato da mangiare; avevo sete e non mi avete deste da bere; ero pellegrino e non mi ospitaste; nudo e non mi vestiste; infermo e prigioniero e non mi veniste a trovare.  Allora anche questi gli domanderanno: Ma quando, Signore, ti abbiamo veduto affamato o assetato, o pellegrino, o nudo, o infermo, o prigioniero e non ti abbiamo aiutato?  E allora egli risponderà: Ogni qual volta non avete fatto questo ad uno di questi piccoli, non l'avete fatto a me.  E questi andranno all’eterno supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».

 

Brano del Ss. VANGELO,

tratto dall’Edizione esclusiva

della Congregazione “Servi dell'Eterna Sapienza” Bologna.

Traduzione di P. Fr. Enrico M. G. Genovesi O.P.

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Preghiera - Ma tu, quando preghi, entra nella stanza tua, e, chiusa la tua porta, prega il Padre tuo nel segreto; te ne renderà il merito.

Insegnamenti di Gesù - Fate dunque agli altri tutto ciò che volete che gli altri facciano a voi, perché questa è la Legge e i Profeti.

Miracoli di Gesù- In tal modo si compì quanto era stato detto dal Profeta Isaia: «Si è addossate le nostre infermità e ha portato i nostri malori».

Perché pensate male nel vostro cuore? - Mentre Gesù se ne andava, lo seguirono due ciechi che gridavano a questo modo: «Abbi pietà di noi, Figlio di Davide!» Toccò i loro occhi e disse: «Sia fatto conforme alla vostra fede». I loro occhi si aprirono.

Cuore di Gesù - Prendete su di voi il mio giogo, e imparate da me, che sono mansueto e umile di cuore, e troverete riposo alle anime vostre: poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».

Tutto quello che domanderete con fede nella preghiera voi l’otterrete

Il piu' grande comandamento della legge: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua e con tutta la tua mente.

Uno solo e' il padre vostro, quello che e' nei cieli

Vigilate, perché non sapete in quale ora il Signore verrà. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto poi a quel giorno e a quell'ora nessuno lo sa;

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E' risorto, come ha predetto

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