SCUOLA SCIENTIFICA TESLIANA DI NATUROPATIA OLISTICA

L’evoluzione del sistema: dall’oro fino alle criptovalute                                     

Tutto nasce con le monete, le stesse che pesano dentro il portafogli. Era la cosiddetta “moneta merce”, un oggetto che consentiva di scambiare merci diverse, senza bisogno del baratto. Infatti, spesso, alcune merci (soprattutto quelle stagionali) erano difficili da reperire e potevano rallentare l’economia e, a volte, la stessa sopravvivenza di una famiglia. Le monete merce avevano il beneficio di fare da intermediari, come oggi le piattaforme di trading fanno da intermediari, per le criptovalute.                      

Poi, è arrivato l’oro. Il metallo prezioso veniva scambiato con le monete, entrambi custoditi prima nelle tasche dei cappotti e, poi, nelle casseforti delle banche mondiali. Tutto poteva essere scambiato, comprato e venduto. Questo cammino nato con il semplice baratto ha portato alla nascita degli istituti di credito, precisamente, nel 1694.   

Le banche debuttano sul mercato.                                                          

L’istituzione della Banca d’Inghilterra, nel 17° secolo non fu certo l’inizio per questi enti di credito. Infatti, tutto nacque in Italia, durante il Medioevo, quando orefici, mercanti e, non solo, valutavano l’oro e consentivano depositi di denaro, a seconda del valore dell’epoca, come al giorno d’oggi, si segue il valore Ethereum ed altre criptovalute. Il vero cambiamento avvenne nel 1694, quando la Banca d’Inghilterra diventa la prima istituzione ad emettere denaro.                                                                          

Cosa significa?                                                                                         

Emettere denaro è un’attività statale, per questo è un’attività peculiare delle banche centrali. È un’alternativa a misure governative, come l’aumento delle imposte o la richiesta di un prestito pubblico. Invece, le banche private hanno funzioni diverse, che includono:

  • Emissione del credito per attività, come i prestiti personali;
  • Prestazione di servizi, come la consulenza finanziaria;
  • Metodi di pagamento diversi, come i bonifici e quelli con carte di credito o debito;
  • Raccolta di denaro, anche attraverso i conti correnti dei clienti.

Insomma, l’evoluzione dai banchi degli orefici, durante il Medioevo fiorentino è innegabile. Così come è innegabile, che lo sviluppo di tale sistema e settore sia uno ed uno solo: quello digitale.                                                                                           

L’arrivo di criptovalute                                                                                             

Il debutto del Bitcoin (BTC), nel 2013, ha cambiato le carte in tavola. Le monete digitali sono presto diventate l’alternativa ad investimenti, come la valuta “reale” (chiamate “fiat” nel settore), i bond statali e le azioni di compagnie quotate in borsa. Ma, la situazione è presto cambiata. Le monete digitali sono diventate non solo investimenti sicuri, grazie alla blockchain tecnologia.          Sempre di più, i pagamenti con le monete digitali sono accettati online. Per questo, comprare Ethereum, Bitcoin ed altre criptovalute sono sempre più popolari. Anche in Italia, come una recente ricerca ha rivelato, che il 10% dei consumatori italiani ha investito in monete digitali. Invece, il 57% ne ha sentito solo parlare, ma non ha ancora fatto il salto nel mondo crypto. Inoltre, il 43% degli intervistati ritiene che le criptovalute saranno sempre più diffuse, come metodo di pagamento, mentre il 40% le vede come uno strumento rischioso. La volatilità è una caratteristica di questo mercato, ma sembra che l’ottimismo prevalga sul criticismo. Per questo, sono sempre più diffuse le piattaforme di trading crypto, ove è possibile acquistare e vendere monete digitali ed anche comprare Ethereum (ETH). Queste piattaforme di exchange sono, veri e propri, intermediari per le criptovalute, risorse finanziarie che oggi non hanno nulla a che vedere con le banche e gli istituti di credito. Infatti, tali piattaformi sono decentralizzate, cioè non rispondono a leggi e regolamentazioni dei governi (per ora).                                                             

Cosa sono le fintech?                                                                                      

Un altro termine moderno, come “criptovaluta”, è fintech. Tutte le innovazioni, che avvengono nel settore finanziario digitale, sono chiamate “fintech”, come le startup o le banche 100% online, senza filiali fisiche. Alcuni dei servizi offerti da questi protagonisti moderni sono:

  • Pagamenti via smartphone;
  • Servizi, per creare un budget familiare, consulenze finanziarie e di investimento;
  • Prelievo di denaro, senza carte, ad esempio con un semplice QR code;
  • Chat box live, per contattare il servizio clienti, ogni volta che serve.

Insomma, tra criptovalute e fintech, il futuro del denaro è digitale. Un altro passo verso l’evoluzione del sistema finanziario mondiale.

Laura Henderson

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