SCUOLA SCIENTIFICA TESLIANA DI NATUROPATIA OLISTICA

olimpia

Gli scavi archeologici di Olimpia

Olimpia fu scoperta nel 1766 dall’'inglese Richard Chandler, che aveva iniziato ad indagare sull'esistenza dei resti della città, in cui si svolsero i memorabili  “giochi di Olimpia”.  La Grecia, allora stava sotto l'occupazione turca. Nel 1828 ottennero l'indipendenza, e poco dopo, gli scienziati francesi, tedeschi, inglesi e gli archeologi iniziarono a scavare in quei luoghi; L’origine dei lavori avvenne, alla luce dei propri lavori scientifici pubblicati. Gli scavi di Olimpia, iniziati nel 1875. sono tuttora in corso. Durante molti secoli, Olimpia fu distrutta, in parte dalle  tribù guerriere che attraversarono la zona, e in parte dai naturali disastri. L'alluvione, provocata dallo straripamento del fiume Kladeo, distrusse la parte centrale della stadio adibito ai giochi ginnici; invece, il fiume Alfeo distrusse l’ippodromo blu.

Alla luce dei resti degli edifici scoperti in Olimpia, delle fonti letterarie e storiche, è stata riprodotta una ricostruzione abbastanza precisa dell’area con gli edifici e le strutture per la gara degli atleti di allora.
Nel stesso luogo si trovava il santuario di Olimpia, costituito da impianti per le competizioni e altri edifici per vari scopi. Il santuario di Olimpia (luogo sacro) si sviluppava nella parte centrale dell’area, accanto all'Altis (bosco sacro).
Nella zona, nel corso dei secoli furono costruiti tutti gli edifici destinati ai riti religiosi e alle cerimonie legate alle gare.

Il Santuario aveva la peculiarità di essere dedicato al dio Zeus; oltre al tempio Altis eretto per celebrare i Giochi ivi organizzati, nell’area oltre le statue dei vincitori dei Giochi Olimpici si trovavano altri templi, statue e altari dedicati a dèi ed ad eroi.
Lo spazio dei Giochi, nell’ultimo periodo, fu diviso da Altis con un muro, che serviva a separare e proteggere il santuario.
Per molti anni, nell’area del Santuario si edificarono templi, altari, monumenti ed altri segni religiosi, che vengono elencati in ordine cronologico così come sono stati costruiti, per dare l’idea di sviluppo dell’area con la nascita del Santuario di Olimpia e, quindi, in tal modo di comprendere il significato ed il valore dei Giochi Olimpici.
Questi sono: Pelope, Ippodamia, il tempio del dio Zeus, la statua della dea Nike (La famosa azienda di articoli sportivi Nike ha preso il nome proprio dalla dea greca, L'immagine della dea Nike è riportata sulla prima Coppa del Mondo di calcio), Metron (rappresenta il bello ideale), il tempio della dea Estia, la grande vittima sacrificale di Zeus.

Nelle sue vicinanze vi erano gli altari della dea Rea, e in tutto il Santuario si contavano altri 69 altari dedicati ad altrettante divinità del mondo antico.
Poi, c’erano Filipeo, Pritaneo, Zanes, Tesoro del Santuario di Olimpia (luogo sacro) posizionato nella zona centrale dell’area, cioè l'Altis (bosco sacro). In questa zona nel corso dei secoli furono celebrati i riti e le cerimonie religiose legate alle gare.
Santuario era esclusivo, poiché oltre all’Altis, tempio dedicato a Zeus, dio in onore del quale venivano organizzati i giochi, vi erano edificati templi con statue e altari dedicati ad altri dèi ed eroi, nonché le statue dei vincitori dei Giochi Olimpici.
La cripta, all'ingresso dello stadio o tunnel, è adornata con due tavolette con epigrammi che avvertivano dei partecipanti:

 

  • "La vittoria olimpica non può essere comprata con il denaro, ma deve essere conquistata con la velocità delle gambe e con la forza del corpo. Queste statue mostrano a tutti i Greci che con il denaro non si può comprare la vittoria nelle Olimpiadi".

 

Le strutture per gli allenamenti e le gare si trovavano fuori dalle mura del Santuario.
Nello spazio della antica Olimpia si trovavano solo le seguenti strutture: lo stadio, l’ippodromo, il gimnazion, la palestra e la piscina.

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