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Categoria: VANGELO SECONDO SAN LUCA

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Il figlio dell’uomo è padrone anche del sabato.

In un giorno di sabato, detto secondo primo, avvenne che mentre attraversava i campi seminati i suoi discepoli strapparono delle spighe e sgranandole con le mani ne mangiavano i chicchi.
Alcuni Farisei insorsero: «Perché fate quello che non è permesso di fare durante il sabato?»
E Gesù rispondendo, disse loro: «Non avete nemmeno letto quello che fece David quando lui e quelli che erano con lui ebbero fame i? Come entrò nella casa di Dio e prendendo i pani di proposizione ne mangiò e ne diede a quelli che erano con lui, benché solo ai sacerdoti sia lecito mangiarne?» Il Figlio dell'uomo, soggiunse, è padrone anche del sabato».
Avvenne pure, un altro giorno di sabato, che egli entrò nella sinagoga e insegnava, e là stava un uomo la cui mano destra era secca.
Ora gli Scribi e i Farisei l’osservavano per sapere se guariva nel giorno di sabato e così trovare un pretesto per accusarlo.
Ma egli che intuiva i loro pensieri disse all'uomo che aveva la mano secca: «Alzati e sta qui in mezzo»; ed egli si alzò e stette in piedi.
E Gesù disse loro: «Io vi domando se è permesso in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o troncarla?».
E girando lo sguardo su di loro, disse a quell'uomo: «Stendi la mano!». Ed egli la stese, e la mano ritornò sana.
Ora essi, quali forsennati, si misero a complottare su ciò che potessero fare a Gesù.

In quei giorni poi Gesù se ne andò sul monte a fare orazione e passò tutta la notte pregando Dio.

E quando si fece giorno, chiamò i discepoli, ne scelse dodici e diede loro anche il nome di apostoli, e cioè: Simone, ch’ei soprannominò Pietro, e Andrea suo fratello, Giacomo e Giovanni, Filippo e Bartolomeo, Matteo e Tommaso, Giacomo figlio d’Alfeo, e Simone detto Zelota, Giuda fratello di Giacomo, e Giuda Iscariote, che fu poi traditore.

Ed essendo sceso con loro, si fermò in un luogo campestre insieme alla folla dei suoi discepoli e una grande moltitudine di popolo di tutta la Giudea e di Gerusalemme, del litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per udirlo ed esser guariti dalle loro malattie.
Tutti quelli che erano tormentati dagli spiriti impuri erano guariti e tutta la folla cercava di toccarlo perché usciva da lui una forza che guariva tutti.
Ed egli fissato lo sguardo sopra i suoi discepoli diceva: «Beati voi che siete poveri, perché è vostro il regno di Dio. Beati voi che adesso avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che adesso piangete, perché riderete. Sarete beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi ripudieranno e vi insulteranno, e proscriveranno il vostro nome come ignominioso a cagione del Figlio dell'uomo. In quel giorno rallegratevi, trasalite di gioia, perché ecco che una grande ricompensa vi è riservata nel cielo; perché è così che i loro padri trattavano i profeti».rose-esigere

«Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che siete saziati, perché avrete fame. Guai a voi che adesso ridete, perché sarete nel dolore e nelle lagrime. Guai a voi quando gli uomini diranno bene di voi, perché così i padri loro trattavano i falsi profeti».

Siate dunque misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro.

«Ma a voi che mi ascoltate, Io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite quelli che vi maledicono, pregate per quelli che vi calunniano. A chi ti percuote su di una guancia, presenta l'altra, e a chi ti prende il mantello, non contrastargli la tunica. Dà a chiunque ti domanda e non reclamare il tuo da chi te lo toglie. E trattate gli uomini nello stesso modo che vorreste che essi vi trattassero. Se amate quei che vi amano, qual merito ne avrete? Poiché anche i peccatori amano coloro che li amano. E se fate bene a chi vi fa bene, qual merito ne avrete? i peccatori fanno altrettanto. E se prestate a quelli da cui sperate ricevere, qual merito ne avrete? anche i peccatori prestano ai peccatori per riavere l’equivalente. Voi, invece, amate i vostri nemici e fate del bene e date a prestito senza nulla sperarne; e così sarà grande la vostra ricompensa, e sarete figli dell'Altissimo, perché egli è benigno verso gli ingrati e verso i malvagi. Siate dunque misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; assolvete e sarete assolti. Date e vi daranno: una misura buona, scossa, pigiata, traboccante sarà versata nel vostro seno; perché si serviranno della stessa misura di cui vi sarete serviti».
Poi disse loro questa similitudine: «E’ possibile che un cieco guidi un altro cieco? Non cadranno ambedue nel fosso? Il discepolo non è da più del maestro; ma ogni discepolo sarà perfetto quando sia come il suo maestro. Perché guardi il fuscello nell'occhio del tuo fratello, mentre non fai caso alla trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: Lascia, fratello, che ti cavi la pagliuzza che hai nell’occhio; mentre tu stesso non badi alla trave che sta nell’occhio tuo? Ipocrita, leva prima la trave dal tuo occhio, e allora ci vedrai bene per cavare la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello. Infatti non è albero buono quello che dà frutti guasti, né albero cattivo quello che dà frutti buoni.; del resto, ciascun albero si conosce dal suo frutto. Non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva dai rovi. L'uomo dabbene dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene, come il malvagio dal cattivo suo fondo cava fuori il male; chè da ciò che sovrabbonda nel cuore parla la bocca. Perché mi chiamate: Signore, Signore; e non fate quello che vi dico? »

 

 


Brano del Ss. VANGELO,
tratto dall’Edizione esclusiva
della Congregazione “Servi dell'Eterna Sapienza” Bologna.
Traduzione di P. Fr. Enrico M. G. Genovesi O.P.

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