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Categoria: LA NOSTRA SOCIETA'

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Il primo esperimento di Dr. Moerman

Il Dr. C. Moerman ha ottenuto con il suo trattamento naturale per il cancro, di tipo dietetico, dei successi veramente straordinari. Pur avendo incontrato una comprensibile ostilità  da parte della scienza medica ufficiale, i risultati da lui ottenuti gli danno incontestabilmente ragione.

Il dottor Moerman si occupava di colombi viaggiatori fin dall’infanzia con amore e dedizione. Aveva aperto da poco lo studio medico quando un giorno gli si presentò un ragazzo con un colombo viaggiatore ammalato; suo padre l’aveva fatto visitare e il veterinario aveva diagnosticato un cancro. Si poteva fare qualche cosa? Con questo colombo il dr. Moerman fece il suo primo esperimento. Con una siringa aspirò del tessuto tumorale e lo inoculò in un colombo sano: l’uccello ammalato dopo un paio di settimane morì; quello cui erano state inoculate le cellule tumorali rimase in perfetta salute.

Mistero del cancro

Allora il dr. Moerman si mise in contatto con una grossa ditta farmaceutica tedesca dalla quale era solito acquistare medicinali. Voleva sapere quanti colombi corrispondono a un uomo adulto. La sua risposta fu: 24. Nello stesso tempo però il Reparto Ricerche della ditta faceva presente che nei colombi sani non era possibile provocare artificialmente il cancro. La notizia concordava coi risultati registrati da Moerman nel suo esperimento e confermava la sua tesi: un colombo viaggiatore sano con un metabolismo deve possedere un misterioso inibitore che ostacola l’insorgenza del tumore. La compromissione dello stato di salute, rendendo inefficiente o distruggendo l’”inibitore”, rende possibile lo sviluppo del cancro.
A questo punto il Dr. Moerman ebbe l’idea di usare i colombi non più per provocare l’insorgenza del tumore, ma per cercare di capire come mai gli animali sani non contraggono il tumore, come mai sono in grado di distruggere le cellule tumorali. Al fine di scoprire il misterioso nemico del cancro, si propose per prima cosa di stabilire quali sostanze presenti negli alimenti assicurano una salute normale, o meglio ottimale.
In altri termini: favorito dal fatto che il colombo viaggiatore si nutre fondamentalmente con gli stessi cibi di cui si nutre l’uomo, si accinse ad espugnare la fortezza attaccandola dall’altro lato, non dalla fine ma dall’inizio del processo morboso.colombeinvolo

Ciò deciso, il dr. Moerman pose mano ad esperimenti di nuovo tipo prima con due, poi con quattro gabbie di 24 colombi ciascuna. Per poter determinare quale influenza eserciti sullo stato di salute e quindi sui processi ossidativi una determinata sostanza contenuta negli alimenti, procedette nel seguente modo: Prima per alcune settimane somministrò agli animali il becchime misto consueto. Risultati: stato di salute inalterato in entrambe le gabbie. Poi, ai colombi della prima gabbia sostituì l’acqua da bere con lievito di birra. Siccome il lievito è ricco di vitamine del gruppo B, ai colombi della seconda gabbia somministrò alimenti completamente privi di vitamine del gruppo B. Invece del frumento fu fornita loro mollica di pane bianco, invece dell’orzo e del riso non brillato, riso brillato; fagioli, piselli e mais continuarono a far parte della loro dieta. Dopo alcune settimane si evidenziò la seguente differenza: i colombi della prima gabbia “erano in perfetta forma”, di quelli della seconda gabbia non si poteva dire altrettanto. Furono spediti per un volo di parecchie centinaia di chilometri; e allora non ci fu più il benché minimo dubbio: gli animali della prima gabbia ritornano in ottime condizioni – arzilli e pimpanti e agitando le ali vigorosamente, quelli della seconda gabbia visibilmente provati, esausti e muovendo le ali con notevole sforzo. Per il dr. Moerman ciò dimostrava che in essi era diminuita la capacità di ossidazione, per cui si generava meno energia. Procedette allo stesso modo per studiare gli effetti della carenza anche delle altre sostanze presenti nel becchine. Ai colombi della prima gabbia aumentò il contenuto in vitamina E somministrando loro germi di grano e compresse di vitamina E sciolte nell’acqua da bere, il cui dosaggio poteva facilmente venir determinato in quanto sapeva che al metabolismo di 24 colombi; e la quantità di cui l’uomo abbisogna giornalmente era riportata nel allegato alla confezione dei preparati di vitamina E.

Ai colombi della seconda gabbia somministrò il becchime abituale. I risultati furono analoghi a quelli registrati nell’esperimento con vitamine del gruppo B. Ebbe così la conferma dell’enorme importanza della vitamina E. Qualche anno prima l’aveva somministrata ad un colombo di 11 anni, che successivamente aveva vinto addirittura un premio internazionale in una gara di volo di 1300 chilometri(da Barcellona all’Olanda).
Quindi, passò a sperimentare l’azione dello iodio e dell’acido citrico in base a quanto affermato dai produttori di vino della regione di Bordeaux.

Gli esperimenti coi colombi viaggiatori fornirono la prova incontrovertibile che per assicurare la conservazione dello stato di salute, gli alimenti debbono assolutamente contenere otto sostanze:
Vitamina A, vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina E, acido citrico, iodio, zolfo e ferro, e che la carenza cronica di queste sostanze da luogo a diminuzione delle ossidazioni, a favore dei processi fermentativi intracellulari, anche in presenza di quantità di ossigeno sufficienti, aprendo la strada alle proliferazione delle cellule tumorali.


Accertato tutto ciò, il dr. Moerman un giorno pronunciò la memorabile frase “Il colombo viaggiatore ci permette di svelare il mistero del cancro”.
Questa scoperta, importantissima soprattutto perché evidenzia le conseguenze che può avere la carenza o assenza delle otto sostanze citate – in particolare per lo sviluppo delle cellule tumorale – fu fatta dal dr. Moerman già negli anni ’30.


Dal libro “Come curare il cancro con le terapie naturali(moerman terapia) di Jacomine Landman – Kasper  pubblicato da Hermes edizioni nel 1980

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