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Categoria: DIRITTI DELL'UOMO

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Tutela delle prerogative primarie del cittadino

 

Anno 2009_20 Maggio


Il 20 Maggio, il presidente della LIDU, in risposta ad una lettera inviata dall’Ambasciata di Taipei in Italia, lettera con la quale, orgogliosamente, viene comunicato che, per la prima volta, la Cina di Taiwan, ancorché solo come “osservatore”, è stata invitata a partecipare allo svolgimento dei “lavori” dell’Assemblea Mondiale della Sanità, e questo perché, a livello internazionale, è stato considerato assai significativo lo sforzo prodotto da Formosa per la risoluzione di alcune patologie storicamente endemiche nelle aree dell’estremo oriente, risponde esprimendo sincere congratulazioni, senza dimenticare, però, una questione fondamentale ancora sul tavolo del confronto tra LIDU e Taipei.


Ovvero, il fatto che la Cina di Taiwan, seppure con significative riduzioni del numero delle esecuzioni avvenute nel corso degli ultimi anni, si trova, tuttora, nel novero delle nazioni che ancora praticano la pena di morte.
Gentile Ambasciatore, nell’apprendere, attraverso la formale comunicazione, giuntaci, appena Lunedì scorso, da parte del Vostro dottor Luca Alfieri, che Taipei è stata invitata, quale membro osservatore, a partecipare ai lavori dell’Assemblea Mondiale della Sanità, ci siamo grandemente compiaciuti per l’ambìto e meritato traguardo da Voi raggiunto.
Ambìto e meritato traguardo, certamente dovuto all’importanza della Vostra nazione nel contesto delle Democrazie più avanzate, sia dal punto di vista economico che sociale, sia per l’impegno solidaristico internazionale, sia per i recenti ed avveduti approcci di pace e convivenza messi in atto nei confronti del “grande dirimpettaio”, cui è divisa da un breve tratto di mare.
Teniamo anche a confessarVi che, in minima parte, ci siamo anche congratulati con noi stessi per i piccoli ma costanti sforzi che, negli anni, presso i più alti consessi internazionali di rappresentanza, siamo riusciti a compiere in Vostro favore, sostenendo la Vostra legittima causa per l’indipendenza, l’autonomia e la pari dignità con tutte le altre nazioni sovrane del mondo.

Non è certo il numero dei cittadini cui presiede che fa grande uno Stato con il suo Popolo.

E questo, anche se 23.000.000 di abitanti sono una grande realtà ben consolidata ed ineludibile.
Fanno, infatti, grande uno Stato ed un Popolo le prerogative democratiche delle istituzioni, assieme a tutte le iniziative di governo tese al bene comune, alla solidarietà interna ed esterna, alla collaborazione internazionale, agli sforzi compiuti per affrontare e risolvere gli eventi che globalmente assillano l’intera umanità, ivi compresi, in primis, quelli per la salute mondiale, che Vi vedono, oggi, protagonisti riconosciuti, dopo esserlo già stati, ieri, nel soccorso a popolazioni bisognose d’assistenza per vincere epidemie e fame.
Fanno grande uno Stato ed un Popolo le espressioni di altissimo contenuto umanitario che abbiamo colto nelle dichiarazioni dei due ministri di Taipei, Su Jun-Pin e Yeh ChingChuan, allegate all’”informativa” di Lunedì; e con esse le affermazioni inequivocabili che la “piccola” Taiwan, per la quale, per anni ed anni, abbiamo trepidato, mette al centro del proprio impegno interno ed internazionale, nel campo della salute pubblica come in quello della tutela delle prerogative primarie del cittadino, nel perseguimento dei fini primari del Diritto internazionale e, soprattutto, dei Diritti Fondamentali dell’Uomo, che stanno alla base d’ogni “vero” consesso civile.
Speriamo proprio, nel rinnovarVi i sensi delle nostre congratulazioni e del nostro franco compiacimento per il meritato traguardo conseguito, cui, siamo certi, tra breve, seguirà quello, altrettanto ambito, dell’inserimento, a pieno titolo, negli organismi dell’OMS, che cada, a Taipei, l’ultimo diaframma che ancora ci divide, ovvero quello relativo alla pena di morte.
Con grande affetto e cordialità.


Tratto dal documento della Lega Italiana
dei Diritti dell’Uomo Onlus:
Testimonianza
“Report 2008-2009”
Iniziative, documenti, prese di posizioni, deliberati,
lettere, ecc. in materia di diritti, nel biennio
curato da Gian Piero Calchetti e Sara Lorenzelli
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