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Categoria: DIRITTI DELL'UOMO

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Crimini contro l'Umanità

 

Anno 2008_23 Aprile


Il 23 Aprile, stila e diffonde il comunicato che segue.
Comunicato attraverso il quale, facendo proprie, di fatto, le gravissime accuse formulate contro il regime dei mullah e contro la stessa persona di Ahmadinejad, in piena consonanza con i rappresentanti della Resistenza Iraniana, si associa alla richiesta che quest’ultimo venga giudicato da un tribunale internazionale per “Crimini contro l’Umanità”.
Nei giorni scorsi (20 Aprile), il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, anche in base alle dichiarazioni e di puro stampo nazista, pronunciate contro Israele dal premier Ahmadinejad, in occasione della recente conferenza di Ginevra (Durban 2) contro il razzismo, non solo ha duramente stigmatizzato il discorso “allucinato” ed altamente provocatorio pronunciato dal capo del regime dittatoriale dei mullah, ma, assieme a questi, ha pure redarguito i responsabili della Conferenza (in primis, le autorità di governo elvetiche) per averlo lasciato impunemente “sproloquiare”.

 

I rappresentanti della Resistenza iraniana, infine, dopo aver rivelato l’esistenza di gravissimi “trascorsi” a carico di Ahmadinejad, finora assolutamente inediti, hanno chiesto che costui venga “tradotto” al cospetto di un tribunale internazionale per rendere conto di “Crimini contro l’Umanità”.
Il CNRI, infatti, attraverso la “voce” di uno dei suoi membri più eminenti, ovvero la signora Farideh Karimi, ha dichiarato: “Non solo è ridicolo e scandaloso che si sia permesso ad Ahmadinejad d’essere addirittura uno dei presidenti della Conferenza contro il razzismo, ma è parimenti sgradevole constatare come una dittatura feroce, che impone ad una nazione una segregazione religiosa, stia sfruttando le Nazioni Unite, i suoi organi ed i suoi strumenti. E questo, soprattutto in considerazione del fatto che Ahmadinejad è il presidente di un regime che è stato condannato, ben 55 volte, da organismi delle Nazioni Unite per l’utilizzo sistematico della tortura e per l’irrogazione delle pene più crudeli. Ragion per cui, è da ritenersi un vero e proprio insulto alla lotta del popolo iraniano per la Democrazia ed un affronto all’ONU ed a tutti coloro che lottano contro la discriminazione razziale, aver invitato e fatto parlare, dalla tribuna di un così alto consesso, un personaggio colpevole, tra l’altro, di atti di efferata tortura nei confronti di carcerati del regime”.

La signora Karimi ha altresì aggiunto: “Oggi, il popolo iraniano si trova di fronte ad un regime che, non solo, si distingue per l’uso delle pratiche più disumane nei confronti degli avversari del regime, ma attua anche discriminazioni etniche e religiose, nonché i più brutali comportamenti contro le donne e le minoranze. E, più in specifico, per quanto attiene alle donne, privandole dei loro diritti, del libero arbitrio e delle libertà più elementari (migliaia di loro sono state giustiziate per la loro opposizione al regime, mentre pressoché altrettante sono state arrestate, torturate e frustate in pubblico per motivi banali, tutti relativi a questioni di buon costume)”.
Infine, l’autorevole rappresentante della Resistenza iraniana ha concluso dicendo che: “Dal momento che è ben risaputo il fatto che il regime dei mullah detiene il record vergognoso del maggior numero di esecuzioni rispetto al numero dei suoi abitanti, giungendo a giustiziare, nel corso degli ultimi tre decenni, ben 120.000 prigionieri politici, è inaccettabile che la “dirigenza” svizzera saluti una persona le cui mani sono sporche di sangue.
Nessun “protocollo” può giustificare la stretta di mano data ad una persona che ha addirittura partecipato di persona ad esecuzioni, torture e sevizie di oppositori. Questo è assolutamente intollerabile!”
Ed è da qui, da quest’ultimo “inciso”, che nasce la richiesta d’incriminazione, per “Crimini contro l’Umanità”, di Ahmadinejad.

Nel corso della Conferenza di Ginevra, infatti, il signor Mostafa Naderi, altro profugo e membro della Resistenza iraniana a Parigi, ha fatto rivelazioni agghiaccianti a carico di Ahmadinejad.

 

Mostafa Naderi, oppositore politico del regime dei mullah, che ha trascorso ben 12 anni nelle patrie galere, di cui ben sei in completo isolamento, e che ha subito sevizie e torture, ha rivelato che Ahmadinejad, sotto la falsa identità di Mirai, fu, nel corso degli anni 80, tra gli aguzzini che ebbero ad interrogarlo duramente, avvalendosi di procedure violente ed a torturarlo più e più volte, quand’era recluso nel carcere di Evin.
Mustafa Naderi ha anche aggiunto che Ahmadinejad, in veste di addetto alla tortura dei prigionieri, frequentava assiduamente quel carcere, in quanto chiamato spesso colà a svolgere il suo turpe “lavoro”.
Naderi ha, infine, concluso la sua dichiarazione ufficiale alla stampa con le seguenti parole: “La guida suprema Ali Khamenei, Ahmadinejad e gli altri leader del regime dovrebbero essere giudicati da un tribunale internazionale per crimini contro l’umanità per aver organizzato e partecipato allo sterminio di decine di migliaia di prigionieri politici in Iran”.

Tratto dal documento della Lega Italiana
dei Diritti dell’Uomo Onlus:
Testimonianza
“Report 2008-2009”
Iniziative, documenti, prese di posizioni, deliberati,
lettere, ecc. in materia di diritti, nel biennio
curato da Gian Piero Calchetti e Sara Lorenzelli
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