La leggenda dell'anello di Re Salomone
Salomone è un nome molto rispettato in tutto il mondo islamico.
Dio gli consegnò il regno, gli diede la saggezza e la capacità di divinazione, l'autorità sui demoni, sugli uomini, sulle bestie, sugli uccelli e sul vento.
Possedeva un tappeto lungo circa cinque chilometri, e lo guidava il vento trasportando lui e tutti i suoi ospiti, le sue donne e le concubine, secondo i suoi desideri.
I Giganti (esseri del fuoco) furono costretti a lavorare per lui, e costruirgli santuari, templi, monumenti costosi e le navi.
Fruiva di uno specchio soprannaturale, dove poteva osservare il mondo intero; un piccolo anello, d’oro e rame, ornato da una pietra con inciso il nome di Dio Supremo e il trono di rubini, custodito da quattro leoni.
Una volta fu privato dei suoi poteri per quaranta giorni.
Durante le abluzioni, il rituale lavaggio, aveva preso l'abitudine di far custodire il suo anello arcano da una delle sue concubine; ma un giorno, un demone, di nome Sahr, assunse le sue sembianze del Re e, con l’inganno, si appropriò dell'anello, sottraendolo alla stessa.
Re Salomone fu costretto a lasciare il trono, e spostatosi lungo la costa del mare, sopravviveva da pescatore.
Nel frattempo, i consiglieri del Re, rapidamente, misero in dubbio l’identità di Salomone (infatti, era il demone Sahr), a causa delle sue continue cattive azioni.
Intuito l’arcano, iniziarono a leggere e recitare il Libro di Dio, che consentì loro di scacciare il diavolo impostore.
Sahr scagliò l'anello in mare, che fu inghiottito da un pesce.
Dopo quaranta giorni, Salomone catturò il pesce, e recuperato l’anello, riacquisì il trono.
Â