In memoria ad Antonio Gelsomino
Thursday, October 10, 2024

Il Violino - la leggenda degli zingari

ilviolinista

La leggenda nomade del violino

C'erano una volta un pover'uomo e una donna. Non avevano figli. Un giorno la donna andò nel bosco e incontrò una vecchia che le disse: "Va e spacca in due una grande zucca, versaci dentro mezzo litro di latte e bevilo. Avrai un figlio maschio che crescerà grande e ricco." Dopo queste parole la vecchia scomparve e la povera donna andò a casa e fece esattamente quello che la vecchia le aveva detto. Nove mesi dopo partorì un bel maschietto. Ma la felicità della donna non durò a lungo perchè si ammalò e presto morì, quando il ragazzo ebbe vent'anni. Allora il giovanotto pensò: "Cosa faccio qui, solo soletto? E' meglio se me ne vado in giro per il grande mondo a cercare fortuna."

Si mise in cammino , di villaggio in villaggio, da una città all'altra, ma da nessuna parte trovò fortuna. Un giorno arrivò in una città  dove viveva un Re molto ricco. Questo Re aveva una bellissima figlia che voleva dare in moglie solo a colui che avesse fatto una cosa mai vista prima al mondo. Molti uomini avevano già provato ma finora nessuno era riuscito a creare o scoprire qualcosa che non si fosse già visto prima. Non appena udito ciò, il giovanotto andò dal Re e disse: "Io vorrei la mano di tua figlia, di'allora cosa devo fare!" Il Re andò in collera per tanta audacia e disse: "Mi domandi cosa devi fare? Ma sai già che soltanto colui che farà una cosa che non si è mai vista al mondo potrà avere la mano di mia figlia. Visto che hai fatto una domanda così stupida ti metterò in galera fino alla fine dei tuoi giorni."

E i servi chiusero il giovanotto in un carcere buio e freddo. Non appena la porta si fu chiusa, dentro la cella si fece all'improvviso una grande luce e apparve Mantuya, la regina delle fate. "Non essere triste" - disse la fata. - "Ti prometto che avrai la mano della figlia del Re. Eccoti qua una piccola cassa di legno e un bastoncino. Ora mi devi strappare dalla testa un pò di capelli e stenderli sulla cassa e sul bastoncino." Il giovanotto fece come aveva detto la fata e quando fu pronto lei gli disse: "Ora passa il bastoncino sui capelli della cassa." Di nuovo il giovanotto eseguì e a questo punto la fata gli disse: "La cassa diventerà un violino e renderà allegra o triste la gente a secondo di come tu vuoi." Poi presse la cassa e ci rise dentro. Vi fece cadere qualche lacrime e disse: "Passa ora il bastoncino sui capelli della cassa." Il giovanotto fece come ordinatogli e dalla cassa si udirono dei canti che ora stringevano il cuore, ora lo rendevano allegro. Quando Mantuya scomparve, il giovanotto chiamò i servi e si fece portare dal Re. "Ora Maestà, ascolta e guarda quello che ti ho portato." E cominciò a suonare. Il Re, al settimo cielo dalla gioia, gli dette la mano della sua bellissima figlia e vissero felici e contenti a lungo. Così apparve il violino nel mondo.

 

Immagine: Il violinista di Marc Chagall

Dal libro di Krzysztof Wiernicki "Nomadi per forza" pubblicato da Rusconi nel 1997

 

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