SCUOLA SCIENTIFICA TESLIANA DI NATUROPATIA OLISTICA

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Ecco l’uomo!

Pilato allora prese Gesù e lo fece flagellare. 
E i soldati avendo intrecciata una corona di spine la posero sulla sua testa, e gli misero addosso un manto di porpora, e avvicinandosi a lui gli dicevano: «Salve, o re dei Giudei».
E gli davano schiaffi. 
Pilato venne di nuovo fuori e disse loro: «Ecco che io ve lo conduco fuori affinché sappiate che io non trovo in lui colpa alcuna».
Gesù venne dunque fuori portando la corona di spine e il manto di porpora, e Pilato disse loro: «Ecco l'uomo». 
Quando i capi dei Sacerdoti e le guardie lo videro gridarono: «Crocifiggilo, crocifiggilo!» Pilato soggiunse: «Prendetelo voi stessi e crocifiggetelo perché io non trovo in lui colpa alcuna».
Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge, e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto figlio di Dio».
Quando Pilato intese queste parole, fu ancora più spaventato, ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù: «Di dove sei?»


Ma Gesù non gli diede risposta. 
Pilato allora disse: «Non mi parli? Non sai che ho potere di liberarti e che ho potere di crocifiggerti?»
Rispose Gesù: «Non avresti alcun potere sopra di me, se non ti fosse dato dall'alto; ecco perché chi mi ha consegnato a te è più colpevole».
In seguito a ciò Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridavano sempre dicendo: «Se lo liberi non sei amico di Cesare! Chi si fa re si dichiara contrario a Cesare».

Ecco il vostro Re.

 

Pilato allora, avendo intese queste parole, condusse fuori Gesù e si sedette nel tribunale nel luogo chiamato Lithostrotos, in ebraico Gabbatha.
Era la preparazione della Pasqua e circa l’ora sesta.
E disse ai Giudei: «Ecco il vostro Re». 
Ma essi gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!»
Pilato disse loro: «Crocifiggerò il vostro Re?»
I capi dei Sacerdoti risposero: «Noi non abbiamo altro re che Cesare».
Pilato allora lo abbandonò nelle loro mani perché fosse crocifisso.
Presero essi dunque Gesù. Ed egli, portando la sua croce, si avviò al luogo detto del Cranio, che in ebraico chiamano «Gòlgota».rosa-rossa
Là lo crocifissero, e con lui altri due, uno da ogni lato e Gesù nel mezzo.
Pilato scrisse pure, e fece mettere sulla croce un titolo che diceva: «Gesù Nazareno, re dei Giudei».
Molti Giudei lessero quel titolo, perché il luogo dove Gesù era stato crocifisso era vicino alla città, e il titolo era scritto in ebraico, in greco e in latino. 
Perciò i capi dei Sacerdoti dissero a Pilato: «Non scrivere: Re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei».
Pilato rispose: «Ciò che ho scritto ho scritto».
Intanto i soldati, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e presero anche la tunica.
Ma la tunica era senza cuciture, di un solo telo telo tessuto dall’alto. 
Dissero dunque fra loro: «Non stracciamola: ma tiriamo a sorte di chi sarà»; affinché si compisse la Scrittura: « Si sono divise le mie vesti e hanno tirato a sorte la mia tunica ».
E i soldati fecero proprio così.

Donna, ecco il tuo figliuolo.

 

Ora presso la croce di Gesù stavano sua Madre e la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Maddalena.
E Gesù, vedendo sua Madre e lì vicino il discepolo che amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figliuolo».
E poi disse al discepolo: «Ecco la madre tua».
E da quel momento il discepolo la prese con sè.
La morte di Gesù
Dopo ciò, Gesù sapendo che tutto era già compiuto, affinché tutta la Scrittura si avverasse disse: «Ho sete».
C’era là un vaso pieno d'aceto.
E quelli adattata su un ramo d’issopo una spugna imbevuta d’aceto, gliel’appressarono alla bocca. 
Quando dunque Gesù ebbe preso l'aceto disse: «E’ compiuto!», e avendo reclinato il capo rese lo spirito.
Ma i Giudei, essendo la Parasceve, affinché i corpi non rimanessero sulla croce di sabato (essendo molto solenne quel giorno di sabato) domandarono a Pilato che si spezzassero loro le gambe e fossero tolti via. 

Nessuna delle sue ossa sarà spezzata.
Vennero dunque i soldati e ruppero le gambe del primo, poi anche del secondo, che era stato crocifisso con lui. 
Ma venuti a Gesù, com’ebbero visto che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con la lancia gli trafisse il costato, e subito ne uscì sangue ed acqua.
E chi ha veduto ha reso testimonianza e la sua testimonianza è veridica; egli sa che dice la verità affinché anche voi crediate. 
Infatti queste cose sono accadute affinché fosse compiuta questa parola della Scrittura: «Nessuna delle sue ossa sarà spezzata». 
Ed anche quell’altra Scrittura che dice: « Fisseranno lo sguardo in colui che hanno trafitto».
Dopo ciò, Giuseppe d'Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma in secreto per paura dei Giudei, domandò a Pilato di portar via il corpo di Gesù, e Pilato accondiscese.
Egli venne dunque e portò via il corpo di Gesù. 
Venne pure Nicodemo, quegli che da principio era venuto da lui durante la notte, portando una mistura di mirra e di aloe che pesava circa cento libbre. 
Essi presero dunque il corpo di Gesù e lo avvolsero con bende imbevute di aromi, secondo il modo di seppellire in uso presso i Giudei. 
Eravi là, nel luogo dove Gesù era stato crocifisso, un giardino; e nel giardino un sepolcro nuovo, dove nessuno ancora era stato deposto. 
E poiché il monumento era vicino e la preparazione dei Giudei stava per passare, là essi deposero Gesù.

 


Brano del Ss. VANGELO,
tratto dall’Edizione esclusiva
della Congregazione “Servi dell'Eterna Sapienza” Bologna.
Traduzione di P. Fr. Enrico M. G. Genovesi O.P.

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