SCUOLA SCIENTIFICA TESLIANA DI NATUROPATIA OLISTICA

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Contro pregiudizi e discriminazioni

 

Anno 2008_12 Dicembre


Il 12 Dicembre, la LIDU, presso la Fondazione Europea “Dragan”, ubicata al n°1 del Foro Traiano, in Roma, celebra contestualmente due fausti eventi: il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, con una specifica conferenza intitolata “Giornata Italiana dei Diritti: Contro pregiudizi e Discriminazioni. Per un’informazione Libera e Responsabile”; l’attribuzione del Premio Internazionale “Paolo Ungari” ad uno dei decani più rappresentativi e commendevoli del giornalismo italiano, scritto, parlato e teletrasmesso, ovvero ad Arrigo Levi.
Di questo “speciale” evento, forniscono esauriente informazione, sia il comunicato stampa di preannuncio, sia la cronaca, stesa dalla collaboratrice Sara Lorenzelli, ambedue riportati di seguito.

[Comunicato-stampa]

Venerdì 12 Dicembre, con inizio nella mattinata, presso la Fondazione Europea Dragan, al numero 1 del Foro Traiano, a Roma, la LIDU, in occasione del 60°anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, celebrerà la “Giornata Italiana dei Diritti”.


Nell’ambito della celebrazione, due importanti accadimenti conferiranno particolare significatività all’evento: la tradizionale assegnazione del “Premio Paolo Ungari” a persona che si sia particolarmente distinta, a livello nazionale od internazionale, per doti morali, intellettuali, professionali, ovvero sia stata vittima di discriminazioni di natura razziale, etnica, religiosa, di pensiero etc., oppure abbia condotto battaglie politiche, culturali ed istituzionali in favore della parità di diritti tra gli uomini d’ogni ceto sociale, casta, identità e costume di vita; un convegno-dibattito, centrato su un tema che, racchiudendo in sé i capisaldi fondamentali dei Diritti dell’Uomo, costituiti dalla Giustizia e dalla Libertà, s’intitola “Giornata italiana dei diritti: contro ogni pregiudizio o discriminazione, per un’ informazione libera e responsabile”, a cui porteranno un qualificante contributo di contenuti e di valori, importanti ed autorevoli oratori di varie discipline.
Designato per il “Premio Paolo Ungari” di quest’anno, con decisione unanime del Comitato Esecutivo della LIDU, è Arrigo Levi, che, vittima, da bambino, delle leggi razziali fasciste al punto d’essere costretto, con la famiglia, a fuggire in Sudamerica, è, senz’altro, da annoverare, non solo tra i decani del giornalismo italiano più qualificato, ma anche tra gli innovatori dell’informazione televisiva, nonché tra gli scrittori più prolifici e più premiati del Paese.

[Cronaca del convegno]
Il 12 Dicembre scorso, nell’ambito della celebrazione del sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (Parigi, 10 Dicembre 1948), la LIDU ha tenuto, presso la Fondazione Europea Dragan di Roma, la cerimonia d’assegnazione del “Premio Paolo Ungari 2008” ad uno dei decani, nonché più prestigiosi rappresentanti della carta stampata e dell’informazione radio-televisiva italiana, ovvero il giornalista-scrittore Arrigo Levi, impegnato, da sempre, sul fronte dei Diritti Umani.
“Giornata italiana dei diritti: contro ogni pregiudizio o discriminazione, per un’informazione libera e responsabile”, è stato il tema prescelto per il convegno, conclusosi con la consegna del prestigioso “attestato”. Convegno che, nonostante le difficoltà legate allo sciopero nazionale ed al maltempo, ha visto la presenza di numerosi “amici”, vecchi e nuovi, della LIDU, assieme ad una nutrita rappresentanza di studenti del Liceo Sandro Pertini di Roma (accompagnati dal professor Garofano), all’ambasciatore di Taiwan (la Cina di Formosa, che, anche grazie agli stretti rapporti ed alle sollecitazioni della LIDU, ha, di recente, iniziato le “procedure” politico-istituzionali per abolire la pena di morte), ad un gruppo di donne della Resistenza iraniana contro il “regime“ di Ahmadinejad ed a diversi giornalisti (in tutto, oltre 100 persone, stipate in due locali contigui).
Alle 10,30, il Presidente della LIDU, ha aperto i lavori del convegno, elencando le tappe più importanti dell’ormai lunga storia dei Diritti Universali dell’Uomo e sottolineando il fatto che, a distanza di ben sessanta anni dalla loro promulgazione, ci sia ancora tanta e tanta strada da “fare” prima della loro piena affermazione ed attuazione nel mondo.
Il “lotto” dei relatori, non solo cospicuo ma anche assai qualificato e professionalmente strutturato, era costituito dalla professoressa Maria Rita Saulle, Giudice Costituzionale, dal senatore Luigi Compagna, docente di Storia delle Dottrine Politiche presso l’Università LUISS “Guido Carli”, dal professor Edoardo Tommaso Frosìni, docente di Diritto Costituzionale all’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, dal dottor Franco Siddi, Segretario Generale della Federazione Nazionale Stampa Italiana, dall’onorevole.
Massimo Teodori, scrittore affermato, nonché docente di Storia ed Istituzione degli Stati Uniti all’Università di Perugia, e dal professor Guido Ravasi, Segretario Generale della Fondazione Europea Dragan.

 

 

Il Presidente emerito della Repubblica Italiana, senatore a vita Francesco Cossiga, impossibilitato a partecipare al convegno per motivi di salute, ha inviato un messaggio  augurale ed un saluto ai partecipanti.

Tra i politici, ha tenuto a presenziare alla cerimonia di assegnazione del premio il senatore Goffredo Bettini, legato da stretti vincoli familiari con la vedova del professor Paolo Ungari, signora Fiammetta Geddes.
Conclusosi il discorso d’apertura dell’onorevole Arpaia, ha preso, per primo, la parola, in veste di “ospite” del convegno, il professor Guido Ravasi che, ricordando il profondo legame, consolidatosi in lunghi anni di comune militanza sul fronte dei Diritti Universali, tra Dragan e LIDU, soprattutto, attraverso la figura dello scomparso Paolo Ungari, ha tenuto ad esprimere il piacere di aver potuto, anche quest’anno, mettere a disposizione la sede della fondazione per l’assegnazione del “Premio”.
Il giudice costituzionale, professoressa Saulle, quindi, ha ricordato che il Diritto all’informazione ha, per la società, una duplice valenza, ovvero quella d’informare e d’essere informata, in quanto titolare, in favore di ogni suo cittadino, inteso nella più ampia accezione, di una “potestà” originaria ed irrinunciabile.
Invitato a prendere la parola, per un saluto, l’Ambasciatore di Taiwan, tenendo a sottolineare quanto sia importante la libera informazione e la libertà di stampa più in generale, ha portato, a testimonianza di quanto questi valori siano tenuti in gran conto nel suo Paese, il fatto che la Repubblica di Formosa, venga considerata, in tutta l’Asia Orientale, la nazione dall’ “assetto” mediatico più “aperto” ed autonomo del continente.
Da parte sua, il professor. Frosini ha evidenziato la circostanza che ha visto il 2008  come l’anno celebrativo di due anniversari, a suo parere parimenti importanti e “distintivi” della Democrazia, intesa nel senso più profondo: la Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo e la Costituzione Italiana.
Frosini ha poi proseguito ricordando che, a seguito dell’11 Settembre 2001, ci si trova, ancora oggi, in un vero e proprio “periodo d’emergenza per i Diritti dell’Uomo”, in quanto, in più occasioni e circostanze, per contrastare il terrorismo internazionale, si è arrivati a “sospendere” (fortunatamente non ad annullare) la garanzia dei Diritti dell’Uomo come, nella fattispecie, testimoniano le procedure adottate contro i terroristi, o sospetti tali, carcerati a Guantanamo.
Il senatore Compagna, che ha preso la parola subito dopo, ha comparato la “figura” di Paolo Ungari a quella di Arrigo Levi, in quanto, per entrambi, “l’evocazione di un’informazione libera e responsabile non è stata una mera convenzionalità, bensì un’acclarata continuità di convinzioni basate sul diritto”.
Il dottor Siddi, a sua volta, con speciale e profonda “cognizione di causa”, che gli addiviene dal ruolo istituzionale che ricopre e che ha pure ricoperto in veste di

 

 

Presidente della FNSI, ha puntualizzato il fatto che, anche dal punto di vista giornalistico, l’informazione sui Diritti Umani è, senza dubbio alcuno, un’informazione oltremodo indispensabile da “proteggere” come un tesoro.

Purtroppo, però, ha aggiunto, dalla televisione arriva la delusione principale.
Occorrerebbe, pertanto, sempre secondo Siddi, “recuperare ed evocare, attraverso i media, l’evoluzione storica e le tappe più significative del faticoso percorso che gli individui, nella loro globalità, fuori da ogni distinzione di casta, censo, ricchezza od altra potestà distintiva di classe, sono riusciti a compiere per affrancarsi fisicamente, spiritualmente, socialmente e psicologicamente da condizioni d’origine che, fino alla Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti, nel 1776, li vedeva contestualmente ed alternativamente, a seconda degli eventi, “prevaricatori e prevaricati”, “padroni e servi”, fuori d’ogni giustizia sociale e d’ogni assetto veramente libertario.
Il professor Teodori, che ha parlato per ultimo, ha tenuto a sottolineare quanto l’attuale situazione del Paese mortifichi, di fatto, i Diritti Umani.
“L’Italia è un Paese – ha detto - in cui i Diritti Umani iniziano ad essere in serio pericolo, soprattutto in seguito alle numerose leggi degli ultimi anni che vanno a ledere i Diritti inviolabili della persona. Ragion per cui, per ricondurre in bonis la “gestione” dei diritti del cittadino, l’Italia ha bisogno di un recupero e di una moderna aggregazione di forze laiche, culturalmente aconfessionali e prive di condizionamenti ideologici di qualsiasi specie e natura, che si rifacciano esclusivamente alle ragioni della ragione”.
Sempre secondo Teodori, infine, l’Italia, che, per altro, negli ultimi tempi, non ha mai potuto vantare una classe politica, sia di destra che di sinistra, sostanzialmente degna di questo nome, mai, come oggi, si è dimostrata “tanto prona e succube alla violazione dei Diritti”.
Il compito di concludere l’”evento” è spettato ad Arrigo Levi.

 

Arrigo Levi, nell’esprimere piena soddisfazione per la scelta del tema del convegno, ha ringraziato per il “conferimento” del premio alla sua persona.

Premio di cui ha pure tenuto a sottolineare la significatività, in quanto dedicato alla memoria di uno dei più attivi difensori dei Diritti Umani Universali, a suffragio dei quali ha probabilmente pagato con la vita le sue ferme convinzioni e le sue coraggiose prese di posizione in materia.
Levi ha, poi, affermato che un’“informazione libera e responsabile” è uno strumento fondamentale nel combattere il pregiudizio, che può nascondersi ovunque.
Per questo, ha proseguito, colui che fa informazione deve avere “conoscenza e coscienza piena” della materia di cui “tratta”, in modo che, a sua volta, ne possa avere piena contezza anche chi, suo tramite, la riceve. A questo fine, sono, quindi, necessarie, da un lato, una disponibilità a fornire esclusivamente informazioni libere e non “orientate” e, dall’altro, una disponibilità ricettiva a comprendere e capire ciò di cui si viene messi a conoscenza.
Levi ha, infine, concluso, affermando come, oggi, si sia, purtroppo, realizzato, solo in parte, il concetto di Kant “Ogni ingiustizia compiuta in un Paese deve essere avvertita in ogni altro”, presupposto logico per la citazione di un passo del suo “lavoro”, intitolato “Cinque discorsi tra due secoli”, in cui manifesta la necessità che “la pedagogia della Pace sia intesa come pedagogia universale della cultura”, in quanto solo questo tipo di politica può rappresentare un utile strumento per lo scardinamento dei pregiudizi.
La consegna materiale del “Premio Paolo Ungari 2008” all’illustre giornalista-scrittore, effettuata dall’onorevole Arpaia e dalla signora Geddes in Ungari, ha “segnato”, tra gli applausi, la chiusura dell’importante convegno.

Tratto dal documento della Lega Italiana
dei Diritti dell’Uomo Onlus:
Testimonianza
“Report 2008-2009”
Iniziative, documenti, prese di posizioni, deliberati,
lettere, ecc. in materia di diritti, nel biennio
curato da Gian Piero Calchetti e Sara Lorenzelli
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