SCUOLA SCIENTIFICA TESLIANA DI NATUROPATIA OLISTICA

zoroastro

Zoroastro

Quando nacque Zoroastro, tutte le persone se ne rallegrarono, come pure ciò che rappresentava il bene nel mondo.
I neonati, appena nati piangono, invece egli rideva.
I demoni erano furiosi e inorriditi.
Questi raggiravano il padre, affinché lo bruciasse nel fuoco, ma il rogo non arse.
Poi, lasciò il bambino davanti ad una mandria infuriata di bovini che correvano, ma, il capo mandria, un toro bianco si bloccò, proprio davanti al bambino, per proteggerlo dalle grinfie degli altri bovini.
Allo stesso modo, quando il bambino fu posto davanti a dei cavalli che galoppavano, il capo, un pony bianco si arrestò sopra di lui in piedi e lo protesse.

 

Poi ancora, il bambino fu adagiato nella tana di una lupa, che invece di ucciderlo, lo accettò, come se fosse un suo lupacchiotto, mentre l’ariete, gli si avvicinò per allattarlo.
Fin da bambino, il ragazzo parlava con dio, e durante la crescita, mostrava ogni giorno, sempre di più l’eccezionale saggezza e la dedizione, che poi, gli sarebbe stata necessaria per assolvere la futura missione.
Una volta, a casa della sua famiglia, venne un sacerdote che adorava false divinità, e i genitori anch’essi veggenti, lo pregavano di leggere la preghiera prima del pasto.
Zoroastro, sfidando la falsa dottrina, si oppose, suscitando l'ira del vecchio prete, che appena lasciata la casa, cadde morto.
Il giovane Zoroastro fu allievo di un vecchio saggio.
Da giovane, come il sapiente, trascorse intere giornate in una grotta, meditò nel deserto in assoluta tranquilla solitudine.
Al compimento dei trent'anni, ebbe la prima delle sue otto visioni, che avvennero nei dieci anni successivi.
Il suo messaggio, inizialmente, fu respinto dalle persone cui lo rivolgeva, e il profeta era molto sconfortato.
I demoni lo circuirono, con l’intento di indurlo a rispettarli, ma il loro attacco fu infruttuoso.
Zoroastro restò convinto della sua incrollabile fede, perseverante nella preghiera, e fedele nell'esercizio della sua liturgia.
Infine, Zoroastro ebbe, tra i proseliti, un suo cugino, il primo della famiglia, a convertirsi alla vera fede.
Due anni più tardi, Zoroastro visitò il palazzo del re Vistaspa.
Palazzo, che era il centro della superstizione e della magia.
Per tre giorni, Zoroastro discusse con i saggi del re e il suo potere di percezione, iniziò visibilmente a impressionare il Re.
I sacerdoti, temendo la perdita del loro prestigio e d’influenza sulle decisioni del Re, prepararono un complotto e lo fecero accusare di stregoneria.
Mentre il profeta era in prigione, il cavallo preferito del re si ammalò, tanto che i piedi gli entrarono nel corpo.
Quando tutti i tentativi per guarirlo erano falliti, Zoroastro, si offrì di curare il cavallo, a quattro condizioni: la prima, il Re doveva convertirsi alla sua fede; la seconda, convincere il principe guerriero Isfendijar a combattere per la fede; la terza, anche la regina doveva convertirsi, e la quarta, di scoprire i cospiratori che avevano organizzato il complotto contro di lui.
A ogni condizione che si realizzava, al cavallo ritornava una gamba, fino a quando non fu completamente guarito.
Il profeta visse nel palazzo reale, quale consulente del Re fino alla fine, all'età di settantasette anni, quando fu ucciso sull'altare per mano dei conquistatori.

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