SCUOLA SCIENTIFICA TESLIANA DI NATUROPATIA OLISTICA

civetta

Civetta è simbolo di saggezza, di conoscenza, della sensibilità, del dono profetico, della moderazione, e della malinconia.

L'immagine della civetta è contraddittoria. Tuttavia, essendo un uccello notturno, minaccia morte, miseria ed è un presagio infausto.
Nell'antica Cina, Egitto, India ed America, la civetta era messaggero di morte ed associato alle forze del male.
I celti la chiamavano "uccello cadavere", reincarnazione della strega che scruta di notte.
In Egitto era identificata con la morte, la vita dopo la morte e il regno del sonno eterno.
I cinesi erano convinti che la civetta, quando imparava a volare, graffiasse gli occhi ai suoi genitori; perciò la civetta per loro rappresentava i figli ingrati, la criminalità, l'orrore e la morte.

La civetta è l'emblema del dio indù Yama, Il Signore dei morti, che giudica l'anima dopo la morte; inoltre, era anche un attributo della dea Durga, moglie di Shiva, la cui venerazione risale ai tempi del culto della Grande Dea.

Gli ebrei hanno ritratto Lilith, il demone femminile affiancato da due civette, per porre in risalto la sua natura notturna, l'inganno, la malignità, la sessualità ed il buio.
L’immagine più antica, che si conosca, della dea sumera Lilith, che, nella leggenda, è ricordata come la prima moglie di Adamo, è rappresentata con due civette, uccello sacro della divinità.
Nel cristianesimo, la civetta era considerata l'incarnazione di Satana.
Alcuni credevano che la civetta attirasse in una rete altri uccelli.
Allo stesso modo, i cristiani l’identificavano con il diavolo, che seduce le anime innocenti, trasportandole sulla via del peccato.

Si ha un abbinamento molto intenso della civetta con la solitudine e l'isolamento.
Tuttavia, all'inizio del cristianesimo, la civetta era anche correlata alla saggezza, e qualche volta è possibile osservare l'immagine della civetta accanto al crocefisso.

Dopo tutto, Gesù ha cercato d’illuminare la sua saggezza "seduto nelle tenebre e nell'ombra di morte" .

Gli slavi immaginano l'incarnazione delle forze oscure nella civetta.
I polacchi, per esempio, ritengono che, la civetta durante il giorno sia morta e che vive solo di notte.
La sua presenza nei pressi delle abitazioni è interpretata come un presagio di morte.
Tuttavia, la civetta, a volte, si rivela utile, mettendo in guardia il cacciatore su pericoli imminenti.


Il gufo e la licantropia

E’ credenza popolare, che il possessore di poteri magici potrebbe anche trasformarsi in un gufo, poiché è un uomo che ha qualcosa di maligno in lui.

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Il gufo degli Indiani dell'America Latina
Gli Indiani dell'America Latina li adoravano molto, e spesso, facevano riferimento al simbolismo del gufo, che per essi rappresentava il cambiamento, la saggezza di mutare uno svantaggio in vantaggio.
Gli Aztechi credevano che il gufo fosse una creatura demoniaca e che porta sfortuna.
Gli indiani messicani adoravano la dea di pioggia sotto le sembianze di un gufo.

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Cobra - da antichi documenti egiziani si sa che l'immagine di un cobra era geroglifico che indicava la parola Dea

Pantera - nella iconografia classica è infatti frequente motivo di una coppa che viene svuotata nelle fauci di una pantera: a Pompei lo si ritrova nel noto affresco detto di "Bacco e il Vesuvio"

Serpente - era l'animale sotterraneo per eccellenza, quello che propizia la fecondità della terra e degli animali

Maiale - dai Celti, questo era simbolo di forza e amore, di fertilità, buona fortuna e prosperità.Gli indiani d'America hanno percepito il maiale come il portatore di pioggia, che feconda la terra.

Pesce - nel cristianesimo, il pesce è simbolo di Cristo, e la parola "ihtis" è l’acronimo di "Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore".

Ariete - l'immagine dell’ariete unisce simboli di fertilità e di sacrificio.

Pipistrelli- simboleggiano le forze delle tenebre, la morte ed il caos

Topo - nell'antico Egitto, il topo era considerato sacro; invece, nell'antica Roma, era un simbolo di buona fortuna.

Orso- in molte tradizioni, è considerato il re degli animali, ed è un animale totem, che incarna il collegamento tra il cielo e la terra.

Oca - nell'antica Roma, l'oca era considerata l’uccello sacro della dea Giunone, e queste vivevano sul Campidoglio, là dove sorgeva il tempio dedicato alla dea.

Volpe - nel folklore e nella letteratura la volpe appare come l'incarnazione dell'astuzia, dell'ipocrisia e dell'inganno.

Scorpione - i popoli dell'antico Egitto e del Tibet hanno sempre visto nello scorpione l’emblema di protezione contro i nemici, e spesso indossavano amuleti a forma di scorpione.

Falco - nella mitologia greco-romana, questo volatile era il messaggero di Apollo e l’uccello sacro alla maga Circe.

Cigno - i Greci consideravano il cigno l’uccello di Afrodite e di Apollo (quale patrono dei poeti e musicisti), ed è stato associato alla luce, al sole ed alle arti, poiché si riteneva che prima di morire, intonasse un canto di bellezza ultraterrena.

Giaguaro - inoltre, la pelliccia maculata del giaguaro era paragonata al cielo stellato,   associata al dio guerriero azteca Tezcatlipoca, il dio della notte, che ha fatto la sua comparsa dopo essere caduto sulla terra.

Elefante - di frequente, l'elefante è una delle cavalcature preferite dai monarchi, e pertanto esso è associato al potere e alla posizione dominante.

Coccodrillo - come altri rettili, il coccodrillo è collegato al mondo inferiore, portatore di forze ctonie; come tale, è associato alla morte e alla fertilità.

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