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Categoria: CULTURA

 

Santa Prassede

E’ nascosta, è un dedalo germogliato che fa bella figura in sé perché restituisce la pietà umana alla luce della sua forza. Come tutte le cose belle si nasconde, bisogna cercarla. Tutto è imponente intorno, ma lei è una forza della natura, c’è la bellezza interna data dai mosaici, è viva. C’è una luce interna che ti fa camminare e vedi le colonne come gioco prospettico, trovi la serenità.

Se giri intorno alla colonna vedi la pietra vera della sofferenza e ti senti salvo perché Gesù ha sofferto tanto e l’uomo cerca la gioia. (Si riferisce alla “Colonna della Flagellazione” portata a Roma da Gerusalemme dal cardinale Giovanni Colonna nel 1223, custodita in una reliquario di bronzo dorato. Secondo la tradizione si tratta di un frammento della colonna alle quale fu legato Gesù per essere flagellato).

Santa Prassede è una santa romana vissuta forse ai tempi di Antonino Pio (138 – 161) che nella chiesa a lei dedicata – eretta nel IX secolo al posto del precedente edificio – viene raffigurata mentre con una spugna raccoglie il sangue dei martiri e lo conserva in un pozzo coperto da un disco di porfido rosso. Poiché le catacombe venivano saccheggiate a più riprese, alcuni papi tra cui Pasquale I cominciarono a portare via le reliquie. La chiesa fece la scelta di portarle dentro la città, dove potevano essere al sicuro e più facile venerate: tra queste anche quelle di Santa Prassede e sua sorella Santa Pudenziana che subirono il martirio per aver nascosto e aiutato i cristiani. Per questo Prassede (colei che agisce bene) è il modello che meglio di ogni altro ci aiuta a gettare uno sguardo sull’età carolingia e sul suo rinnovamento spirituale. E sempre Pasquale I che fa realizzare nella piccola ma meravigliosa Basilica i preziosi mosaici dorati nella zona dell’abside e nella cappella di San Zenone. Proprio in quest’ultima, superato l’ingresso, si rimane strabiliati: un trionfo di colori e di oro che valse alla Cappella l’appellativo di Giardino del Paradiso. Rappresenta uno dei mosaici più preziosi dell’arte bizantina.  

 

 

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