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Categoria: TERAPIE ENERGETICHE

PRANA 

Il Pranayama non è, come molti pensano, “qualcosa” sul respiro: il respiro in realtà ha poco a che fare con esso. Il respiro è solo una delle tante tecniche attraverso cui otteniamo il vero Pranayama.  Pranayama significa controllo del Prana. Secondo i filosofi indiani, l’intero universo è composto da due materie, una delle quali chiamata Akasha. È onnipresente e tutto compenetrante. Tutto quello che ha forma, tutto quello che è il risultato di una combinazione di elementi, deriva da questa materia chiamata Akasha. È l’Akasha che diventa l’aria, i liquidi, i solidi. È l’Akasha che diventa il sole, la luna, le stelle, le comete, ogni forma che vediamo, ogni cosa che può essere vista o sentita, ogni cosa che esiste. L’Akasha non può essere percepito; è così sottile che va oltre ogni ordinaria percezione. Può essere visto solo quando diventa grossolano, quando prende forma. All’inizio della creazione c’è solo l’Akasha. Alla fine del ciclo i solidi, i liquidi, e i gas torneranno Akasha di nuovo, e la nuova creazione avrà nuovo inizio dall’Akasha.  

[Il ruolo di Akasha, materia, e Prana, energia]

Quale energia trasforma l’Akasha in questo universo? L’energia del Prana. Esattamente come l’Akasha è l’infinita, onnipresente materia dell’universo, il Prana è l’infinita, onnipresente manifestazione dell’energia di questo universo. All’inizio e alla fine tutto diventa Akasha, e tutte le forze che sono nell’universo ritornano Prana. Nel prossimo ciclo dal Prana si evolve tutto quello che chiamiamo energia, tutto quello che chiamiamo forza. È il Prana che si manifesta come movimento. È il Prana che si manifesta come forza di gravità, come magnetismo. È il Prana che si manifesta come l’azione del corpo, come corrente nervosa, come forza del pensiero. Dal pensiero fino alla forza più bassa, tutto è manifestazione del Prana. La somma totale di tutte le forze dell’universo, mentali o fisiche, quanto tornano allo stato originale sono chiamate Prana. “Quando non c'era né alcuna cosa, né nulla, quando l’oscurità copriva l’oscurità, cosa esisteva allora? Akasha, la materia, esisteva senza moto.” Il movimento fisico del Prana era cessato, ma il Prana esisteva ugualmente.  [I cicli dell’universo] Alla fine di un ciclo le energie ora spiegate nell’universo si acquietano e diventano potenziali. All’inizio del nuovo ciclo ripartono, colpiscono l’Akasha e dall’Akasha si evolvono nelle varie forme, e come l’Akasha cambia, il Prana cambia e diventa le manifestazioni di energia. Conoscenza e controllo del Prana è il significato reale di Pranayama. [Il controllo del Prana] Questo ci apre la porta di un potere quasi illimitato. Supponiamo, per un istante, che un uomo comprenda il Prana perfettamente, e possa controllarlo, quale potere potrebbe avere? Egli sarebbe capace di spostare il sole e le stelle dal loro posto, controllare tutto nell’universo, dagli atomi alla stella più grande, perché controllerebbe il Prana. Questo è il fine e l’obiettivo del Pranayama. Quando lo Yogi diventa perfetto, non c’è niente nella natura che non possa essere sotto il suo controllo. Se ordina agli dei o alle anime dei defunti di tornare, verranno al suo comando. Tutte le forze della natura obbediranno a lui come schiavi. Quando l’ignorante vede questi poteri dello Yogi, li chiamano miracoli.  Una particolarità del modo di ragionare Indiano che che cercano sempre la massima generalizzazione, lasciando i dettagli a un secondo momento. La questione viene sollevata dai Veda: “Cos’è che, conoscendolo, ci permette di conoscere tutto?” In questo modo, tutti i libri, e tutte le filosofie che sono state scritte, sono stati scritti per dimostrare che conoscendo questo qualcosa tutto è noto. Se un uomo vuole conoscere questo universo pezzo per pezzo, deve conoscere ogni singolo granello, il che implica un tempo infinito. Non può conoscere tutto.

[Comprendere l’universo] 

Quindi come può essere la conoscenza? Come è possibile per una persona essere onnisciente attraverso i particolari? Lo Yogi dice che attraverso questa particolare manifestazione può esserci la generalizzazione. Dietro ogni idea particolare ce n’è una generale, un principio astratto. Afferralo, e hai compreso tutto. Esattamente come l’intero universo è stato sintetizzato nei Veda in una Unica Assoluta Esistenza, e chi ha afferrato quella Esistenza ha compreso l’intero universo, così tutte le forze sono state sintetizzate nel Prana, e chi riesce a comprendere il Prana comprende tutte le forze dell’universo, mentali o fisiche. Chi ha controllato il Prana ha controllato la sua mente, e tutte le menti che esistono. Chi ha controllato il Prana ha controllato il suo corpo e tutti i corpi che esistono, perché il Prana è la manifestazione della forza. 

[Come controllare l’energia] 

Come controllare il Prana è alla base del Pranayama. Tutti gli allenamenti e gli esercizi a questo proposito sono finalizzati a questo. Ogni persona deve iniziare dove si trova, deve imparare a controllare le cose che sono vicine a lui. Questo corpo è molto vicino a noi, più vicino di qualsiasi altra cosa dell’universo esterno, e la mente è più vicina di ogni altra cosa. Il Prana attivo nella mente e nel corpo è il più vicino a noi stessi di tutto il Prana di questo universo. Questa piccola onda di Prana che rappresenta le nostre energie, mentali e fisiche, è il più vicino di tutte le onde dell’infinito oceano del Prana. Se possiamo riuscire a controllare questa piccola onda, solo allora possiamo sperare di controllare tutto il Prana. Lo Yogi che ha fatto questo raggiunge la perfezione, non è più sottoposto a nessun potere. Egli diventa quasi onnipotente, quasi onnisciente.  Vediamo in ogni paese sette religiose che hanno cercato di controllare il Prana. In questo paese ci sono i guaritori, gli spiritualisti, gli Scientisti, gli ipnotisti eccetera. Se esaminiamo queste diverse organizzazioni, troveremo che tutte cercano il controllo del Prana, anche se magari non lo sanno neppure. Se tu porti ognuna delle loro teorie all’essenziale, il succo è quello. È sempre la stessa forza che stanno manipolando, solo inconsapevolmente. Hanno scoperto la forza e la usa inconsapevolmente senza conoscerne la natura, ma è la stessa forza degli Yogi, e viene dal Prana. [Il pensiero è una manifestazione del Prana] Il Prana è la forza vitale in ogni essere. Il pensiero è la più sottile ed elevata manifestazione del Prana. Il pensiero, come lo conosciamo, non è tutto. C’è anche quello che chiamiamo istinto o pensiero inconscio, il piano più basso dell’azione. Se una zanzara ci punge, la mano cercherà automaticamente di colpirla, istintivamente. Questa è un’espressione del pensiero. Tutte le azioni riflesse del corpo appartengono al piano del pensiero.  Ma c’è un altro piano del pensiero, quello conscio. Io ragiono, io giudico, io penso, io vedo i pro e in contro di una certa cosa. Ma anche questo non è tutto. Sappiamo che la ragione è limitata. La ragione può arrivare fino a un certo punto, oltre il quale non arriva. L’ambito in cui si muove è molto limitato. Ma molte cose entrano in questo ambito. Come le comete si avvicinano alla terra, certe cose entrano nel raggio della ragione. Ma è chiaro che vengono dall’esterno, anche se la ragione non è in grado di dire da dove. Le cause dei fenomeni che entrano in questo piccolo limite sono al di fuori di esso.

[Lo stato superconsapevole] 

La mente può esistere su un piano superiore, il superconscio. Quando la mente raggiunge questo stato, chiamato Samadhi, la perfetta concentrazione va oltre i limiti della ragione e raggiunge una consapevolezza che né istinto né ragionamento sono in grado di conoscere. Tutte le manipolazioni delle forze sottili del corpo, le diverse manifestazioni del Prana, se apprese, danno una spinta alla mente, aiutandola ad arrivare più in altro, diventare superconsapevole, rispetto ai luoghi dell’azione.  

 [L’unità dell’universo]

In questo universo c’è una sostanza continua in ogni piano di esistenza. Fisicamente l’universo è uno: non c’è differenza fra il sole e te. Lo scienziato ti dirà che è sono una finzione dire il contrario. Non c’è reale differenza fra questo tavolo e me. Il tavolo è un punto della materia, e io un altro punto. Ogni forma rappresenta un vortice dell’infinito oceano della materia, di cui nessuno è costante.  Esattamente come in un torrente ci possono essere milioni di vortici, l’acqua di ognuno di essi è diversa in ogni momento, girando vorticosamente per alcuni secondi, e quindi passando oltre, sostituita da altra acqua. Allo stesso modo l’intero universo è una massa di materia in continuo cambiamento, in cui le diverse forme di esistenza sono altrettanti vortici di materia. Una massa di materia entra nel vortice, diciamo un corpo umano, resta lì per qualche tempo, viene cambiata, e si trasforma in un’altra, ad esempio il corpo di un animale, e poi in un minerale. È un cambiamento continuo. Nessun corpo è immobile. Non c’è qualcosa come il mio corpo, il tuo corpo, eccetto che nelle parole.  

[Tutto cambia] 

Dell’enorme massa di materia dell’universo un punto si chiama luna, l’altro sole, l’altro uomo, un altro la terra, un altro una pianta, un altro un minerale. Nessuno è costante, ma ogni cosa cambia, materia che in eterno si fa e si disintegra. Così è per la mente. La materia è rappresentata dall’etere. Quando l’azione del Prana è la più sottile, questo stesso etere, nel suo più sottile stato di vibrazione, rappresenta la mente ma ci sarà ugualmente la materia. Se tu puoi semplicemente ottenere quella sottile vibrazione, vedrai e sentirai che l’intero universo è composto di sottili vibrazioni. Talvolta certe droghe hanno il potere di portarci, quando ancora nei propri sensi, in quella condizione. 

Molti di voi ricordano il celebre esperimento di Sir Humphrey Davy quando fu anestetizzato con il gas esilarante e, durante la lezione, rimase immobile, stupefatto. Dopo di che disse che l’intero universo era fatto di idee. Questo perché, per qualche tempo, le vibrazioni grossolane erano cessate e solo le vibrazioni sottili, che noi chiamiamo idee, erano visibili a lui. Egli poteva vedere le vibrazioni sottili intorno a lui, tutto era divenuto pensiero. L’intero universo era un oceano di pensiero, e tutti erano divenuti vortici di pensiero.  

[Dentro di noi l’universo dei pensieri] 

In questa maniera, anche nell’universo dei pensieri possiamo trovare unione, e alla fine, quando arriviamo al Sé, sappiamo che il Sé può essere solamente Uno. Oltre le vibrazioni della materia nei suoi aspetti sottili e grossolani, oltre il movimento c’è l’Uno. Persino nelle manifestazioni del movimento manifesto c’è unità. Questi fatti non possono più essere negati. La fisica moderna ha inoltre dimostrato che la somma totale delle energie nell’universo è la stessa dappertutto. È stato provato che questa somma totale esiste in due forme. Diventa potenziale, in forma attenuata, quieta, e quindi si manifesta in tutte le varie forze della natura. Quindi torna nello stato di quiete e poi si manifesta nuovamente. In questa maniera continua ad evolversi e ritornare in sé per tutta l’eternità.  

[Prana e Pranayama] 

Il controllo del Prana, come già detto, è ciò che si chiama Pranayama. La più ovvia manifestazione del Prana nel corpo umano è il movimento dei polmoni. Se si ferma, di regola si fermano immediatamente tutte le altre manifestazioni della forza nel corpo. Ma ci sono persone che riescono a imparare a far vivere il corpo anche quando il respiro si ferma. Ci sono persone che possono farsi seppellire per giorni, e vivere senza respirare. [Va osservato che molti animali, anche mammiferi di grandi dimensioni, vanno in letargo. È possibile che alcune persone abbiano la capacità di andare in letargo.]  Il Prana causa il respiro Per raggiungere il sottile occorre aiutarsi con il grossolano, e così, lentamente viaggiare verso il più sottile finché non raggiungiamo l’obiettivo. Pranayama significa controllare il movimento dei polmoni e questo movimento è associato con il respiro. Ma non è il respiro che produce il Prana. Al contrario è il Prana che causa il respiro. Questo movimento aspira l’aria come una pompa. Il Prana fa muovere i polmoni, e il movimento dei polmoni attira l’aria. Quindi il Pranayama non è respirare ma controllare il movimento muscolare che muove i polmoni.  

[Reimparare il controllo del corpo] 

La forza muscolare che va attraverso i nervi fino ai muscoli e da qui ai polmoni, facendoli muovere, è il Prana, quello che dobbiamo controllare con la pratica del Pranayama. Quando il Prana è controllato, scopriremo che le altre azioni del Prana nel corpo verranno sotto controllo. Io stesso ho visto persone che sono capaci di controllare quasi tutti i muscoli del corpo. Perché no? Se io ho il controllo su certi muscoli, perché non controllare tutti i muscoli e nervi del corpo? Chi lo vieta? Attualmente il controllo è in parte perduto [per molte persone], e il movimento è diventato automatico. Noi non possiamo muovere le orecchie a volontà, ma sappiamo che gli animali possono. Non abbiamo questo potere perché non lo esercitiamo. Questo è quello che chiamiamo atavismo [la capacità di recuperare funzioni fisiche presenti nell’antenato evolutivo dell’individuo] Sappiamo che il movimento che è diventato latente può essere manifestato di nuovo. Con pazienza e pratica, certe capacità del corpo che sono dormienti possono essere portate sotto controllo. Ragionando così scopriamo che non ci sono cose impossibili ma invece è probabile che ogni parte del corpo possa essere messa sotto controllo. È quello che lo Yogi compie attraverso il Pranayama. 

 [Tutto è contagioso, nel bene e nel male] 

Forse qualcuno ha letto che nel Pranayama, quando inspiriamo, si riempie l’intero corpo di Prana. In inglese Prana viene tradotto “breath”, respiro, e molti hanno la tendenza a chiedere come si fa. L’errore è nella traduzione. Ogni parte del corpo può essere riempita di Prana, la forza vitale, e quando siamo capaci di farlo, possiamo controllare l’intero corpo. Tutte la malattie e i problemi del corpo possono essere perfettamente controllate. Non solo: è possibile anche controllare il corpo altrui. Tutto è contagioso in questo mondo, nel bene e nel male.  Se il tuo corpo ha un certo grado di tensione, avrà la tendenza a produrre la stessa tensione negli altri. Se tu sei forte e in salute, quelli che vivono vicino a te avranno la tendenza ad essere forti e in salute. Se hai la tendenza ad essere debole e malato, chi è intorno a te avrà la stessa tendenza. Nel caso dell’uomo che cerca di guarire l’altro, la prima idea è semplicemente cercare di trasferire la propria salute all’altro. Questo è il modo primitivo di guarire. Consciamente o inconsciamente, la salute può essere trasferita. Un uomo molto forte, vivendo con una persona molto debole, può renderla un po’ più forte, consapevolmente o no. Quando viene fatto consapevolmente è più rapido e avviene in modo migliore. Poi ci sono quei casi in cui un uomo può non essere in buona salute lui stesso, ma può portare buona salute agli altri. In questi casi la persona ha un po’ più di controllo sul Prana, e può stimolarlo, temporaneamente, fino a un certo livello di vibrazione, trasmettendolo a un’altra persona.  

[Esiste la distanza?] 

Ci sono casi in cui questo processo ha avuto luogo a distanza, ma in realtà non esistono distanze, nel senso di interruzioni. Dov’è una distanza che è anche un’interruzione? C’è qualche interruzione fra te e il sole? Si tratta di una massa di materia continua, il sole è una parte, tu un’altra. Ci sono interruzioni fra una parte di fiume e l’altra? Come fanno le energie a viaggiare? Non ci sono ragioni che lo impediscano. Casi di guarigione a distanza sono autentici. Il Prana può essere trasmesso a grandi distanze. Ma per ogni caso vero, ci sono centinaia di truffe.  Questo processo di guarigione non è facile come sembra. In molti casi si scopre che il guaritore semplicemente si avvantaggia della naturale salute del corpo umano. Un medico allopatico arriva e tratta un malato di colera, gli dà le sue medicine. L’omeopata arriva e prescrive le sue, e magari cura meglio dell’allopatico perché le sue medicine non disturbano il paziente, ma permettono alla natura di fare il suo corso. Il guaritore cura ancora di più perché porta la potenza della mente e risveglia, attraverso la fede, il Prana dormiente nel corpo del paziente.  

[La fede da sola non basta] 

C’è un errore che viene costantemente commesso dai guaritori: pensano che sia la fede a guarire la persona. Ma la fede da sola non basta. Ci sono malattie per cui i peggiori sintomi sono che il paziente non sa di essere malato. La fede del paziente a sua volta diventa un sintomo di malattia e abitualmente indica che morirà presto. In questi casi il principio della fede che cura non si applica. È attraverso il Prana che passa la guarigione. L’uomo puro, che ha controllato il Prana, ha il potere di portarlo a certi livelli di vibrazione, trasmissibili ad altri, che raggiungono vibrazioni simili. Si vede in molte azioni quotidiane. Io ti parlo. Cosa sto cercando di fare? In un certo senso sto portando la mia mente a un certo livello di vibrazione, e più ci riesco, più riuscirò a influenzarvi. Tutto quello che si vede è che un certo giorno sono più entusiasta e la lezione è più apprezzata. Quando sono meno entusiasta, si sente la mancanza di interesse.  

[Lo scopo del Raja-Yoga] 

Le grandi volontà del mondo, gli influenzatori del mondo, possono portare il loro Prana a un alto livello di vibrazione, ed è così grande e potente che prendono gli altri in un momento, e a migliaia sono attratti da loro, e mezzo mondo pensa come loro. I grandi profeti hanno un meraviglioso controllo del Prana, che dà loro una enorme forza di volontà, e questo dà loro il potere di modificare il mondo. Tutte le manifestazioni di potere sgorgano da questo controllo. Gli uomini possono non conoscere il segreto, ma questa è la spiegazione. Qualche volta nel tuo stesso corpo il Prana gravita in un’area sola. L’equilibrio è disturbato, e quando l’equilibrio è disturbato si produce quella che chiamiamo malattia. Portando via l’eccesso di Prana, oppure spostandolo dove serve, si cura la malattia. Questo è sempre Pranayama: capire quando c’è troppo o poco Prana in una parte del corpo di quella che dovrebbe esserci. Le percezioni diventeranno così sottili che la mente sentirà che c’è più o meno Prana nell’alluce o nel dito, e avrà la capacità di rifornirlo. Queste sono le varie funzioni del Pranayama. Devono essere apprese lentamente e gradualmente. Come si vede lo scopo del Raja-Yoga è quello di insegnare il controllo e le direzioni dei diversi piani di Prana. Quando un uomo ha concentrato le sue energie, egli padroneggia il Prana del suo corpo. Quando un uomo sta meditando, sta anche concentrando il Prana.  [L’oceano dell’energia] In un oceano ci sono grandi onde, come montagne, quindi onde più piccole, e ancora più piccole, fino alla schiuma — ma tutte fanno parte dell’oceano infinito. La schiuma è connessa con l’oceano da una parte, l’onda gigantesca dall’altra. Allo stesso modo un uomo può essere un gigante, un altro può essere una bolla, ma entrambi sono connessi con l’infinito oceano di energia, comune diritto di nascita di ogni animale che nasce. Ovunque ci sia la vita, il magazzino dell’infinita energia è lì.  Nascendo come fungo, come microscopica bolla di schiuma, e traendo energia dall’infinito deposito, una forma viene cambiata lentamente e con costanza finché nel corso del tempo non diventa una pianta, un animale, poi un essere umano, infine Dio. Questo avviene attraverso milioni di anni, ma cos’è il tempo? Un aumento di velocità, di contrasto è in grado di superare lo spazio del tempo. Ciò che normalmente richiede tanto tempo per essere conseguito, può essere abbreviato con l’intensità dell’azione, dice lo Yogi.  

[L’intensità dell’azione cambia il tempo richiesto] 

Un uomo che sta lentamente traendo l’energia dall’infinita massa dell’universo, e forse, richiede centomila anni per diventare un Deva, e cinquecentomila per diventare più elevato, e forse cinque milioni di anni per diventare perfetto. Con una crescita rapida, il tempo può essere accorciato. È possibile, con energia sufficiente, raggiungere questa perfezione in sei mesi o sei anni? Non ci sono limiti. La ragione lo dimostra. Se un motore, con una certa quantità di carbone, corre due miglia l’ora, correrà la stessa distanza in meno tempo con più carbone. Allo stesso modo, perché l’anima, intensificando la sua azione, non può raggiungere la perfezione in questa stessa vita? Tutti gli esseri raggiungeranno alla fine l’obiettivo, lo sappiamo. Ma chi vuole aspettare tutti questi milioni di ere? Perché non raggiungere la perfezione immediatamente, in questa forma corporea, in questa forma umana? Perché non posso raggiungere l’infinita conoscenza, l’infinito potere, subito? 

[Quanto tempo serve per raggiungere la perfezione?] 

L’ideale dello Yogi, l’intera scienza dello Yoga, è diretto verso il fine di insegnare agli uomini come, intensificando la capacità di assimilazione, abbreviare il tempo per raggiungere la perfezione, invece di avanzare lentamente da punto a punto aspettando che l’intera razza umana sia diventata perfetta. Tutti i grandi profeti, santi e visionari del mondo cos’hanno fatto? Nell’arco di una vita hanno vissuto l’intera vita dell’umanità, attraversando l’intera lunghezza di tempo che alla persona ordinare richiede per raggiungere la perfezione. In una vita perfezionano sé stessi, non pensano ad altro, non vivono momento con altre idee, e in questo modo abbreviano i tempi. Questo è quello che si intende per concentrazione, intensificando il potere di assimilazione, abbreviando i tempi. Il Raja-Yoga è la scienza che ci insegna come ottenere la capacità di concentrazione. 

[Pranayama e spiritualismo]

 Cosa ha a che fare il Pranayama con lo spiritualismo? Anche lo spiritualismo è una manifestazione del Pranayama. Se è vero che gli spiriti delle persone morte esistono, solo che non li possiamo vedere, è probabile che ce ne siano centinaia di milioni che non possiamo né vedere, né sentire né toccare. Possiamo passare continuamente attraverso il loro corpi e non loro non sentono noi. È un cerchio dentro a un cerchio, un universo nell’universo.  Abbiamo cinque sensi e rappresentiamo il Prana in certi stati di vibrazione. Tutti gli esseri nello stesso stato di vibrazione si vedono fra di loro, ma se ci sono essere in uno stato più elevato, non si possono vedere. 

Possiamo aumentare l’intensità della luce fino a non vedere nulla, ma possono esserci esseri con occhi così potenti che possono guardare simili luci. Anche, se le vibrazioni sono molto basse, noi non vediamo la luce, ma ci sono animali che possono vedere, come gatti e gufi. La nostra gamma di visione è un solo piano di vibrazione del Prana. Prendi questa atmosfera, per esempio: è posta strato su strato, ma gli strati vicino alla terra sono più densi di quelli in altro, e man mano che vai verso l’alto l’atmosfera diventa sempre più sottile. Oppure prendi il caso dell’oceano: man mano che vai in profondità la pressione dell’acqua aumenta, e animali che vivono nel fondo dell’oceano non vengono mai in superficie, perché altrimenti scoppierebbero. [Le vibrazioni dell’universo] Pensa all’universo come a un oceano di etere, consistente di strati su strati di vari gradi di vibrazione sotto l’azione del Prana. Lontano dal centro le vibrazioni sono minori, vicino al centro diventano sempre più veloci, un ordine di vibrazioni fanno un piano superiore. Quindi suppone che queste gamme di vibrazioni siano tagliate in piani, tot milioni di miglia un piano di vibrazioni, e così via. È quindi probabile che coloro che vivono a un certo livello di vibrazioni siano in grado di riconoscerne uno a un piano sopra di sé. Nondimeno, così come col telescopio e col microscopio aumentiamo le nostre possibilità di visione, allo stesso modo con lo Yoga portiamo noi stessi a uno stato di vibrazione di un altro piano, consentendoci di vedere cosa c’è. Immagina che la stanza sia piena di esseri che non vediamo. Rappresentano il Prana in un certo stato di vibrazione, mentre non siamo in un altro stato. Supponiamo che loro siano a un livello superiore, e noi inferiore. Prana è la materia di cui sono composti, come noi.  Tutti siamo parte dello stesso oceano di Prana, loro sono diversi solo per velocità di vibrazione. Se posso portare me stesso allo stessa velocità, questo piano immediatamente cambia per me: non possono più vedere le persone, ma appaiono gli altri. Alcuni sanno già che questo è vero: Tutto questo che porta la mente in uno stato superiore di vibrazione è incluso in una parola dello Yoga: Samadhi. Tutti questi stati di vibrazione superiore, supersonica vibrazione della mente, sono raggruppati in una parola, Samadhi, e gli stati inferiori del Samadhi ci danno visioni di questi esseri. I livelli più elevati del Samadhi sono quelli in cui si vede la realtà vera, quando vediamo il materiale di cui sono costituiti i diversi livelli dell’universo, e quando conosciamo un pugno di argilla conosciamo tutta l’argilla dell’universo.  

[Lo Yoga è il controllo del Prana] 

In questa maniera vediamo che il Pranayama include tutto quello che è vero nello spiritualismo. Ugualmente, possiamo scoprire che ovunque ogni setta o gruppo di persone sta cercando qualcosa di occulto o mistico o nascosto, quello che stanno facendo in realtà è Yoga, un tentativo di controllo del Prana. Scoprirai che ovunque c’è una straordinaria manifestazione di potere, è la manifestazione del Prana. Persino le scienze fisiche possono essere inclusi nel Pranayama. Cosa muove il motore a vapore? Il Prana, agendo attraverso il vapore. Cosa sono tutti i fenomeni dell’elettricità se non Prana? Cos’è la scienza fisica? La scienza del Pranayama, attraverso mezzi fisici. Il Prana, manifestando sé stesso come potere mentale, può essere controllato da mezzi mentali. Quella parte del Pranayama che cerca di controllare le manifestazioni fisiche del Prana con mezzi fisici è la Scienza della Fisica, e quella parte che cerca di controllare le manifestazioni del Prana come forza mentale attraverso i mezzi mentali si chiama Raja-Yoga. 

 Gianni Lombardi. Raja-Yoga di Vivekananda: Nuova traduzione in italiano (Italian Edition) Edizione del Kindle.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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