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la leggenda del ceibo

Argentina

CONFLITTI DI TERRITORIO

LA LEGGENDA DEL CEIBO

IL CONFLITTO. La leggenda dice che sulle sponde del fiume Paranà, abitava un’indigena dai lineamenti rozzi, chiamata Anahì. Era brutta, ma nelle sere d’estate dilettava la gente della tribù Guaranì con canti inneggianti ai suoi dei e all’amore per la terra. Un giorno arrivarono gli invasori – esseri di pelle bianca – che osavano molto ed erano assai agguerriti. Essi rasero al suolo i villaggi, sterminarono le tribù, tolsero le terre, gli idoli e la libertà.

 

Anahì fu fatta prigioniera insieme ad altri indigeni. Pianse per tanti giorni e passò tante notti insonni fino a quando, un giorno, il suo carceriere, vinto dalla fatica, si addormentò. Anahì tentò di scappare, ma mentre stava attuando il suo piano di fuga, il guardiano  aprì gli occhi e capì le intenzioni dell’indigena. 

Allora, Anahì, pur di attuare il suo piano di fuga, pugnalò il guardiano fuggendo poi velocemente nella vicina foresta. Le urla del carceriere morente svegliarono gli altri guardiani spagnoli che uscirono per inseguire l’indigena.

 

LA RISOLUZIONE DEL CONFLITTO. Anahì fu presto raggiunta dai conquistadores. Essi, per vendicarsi della morte del guardiano, la mandarono al rogo; legata ad un albero, le diedero fuoco, ma il fuoco non volle lambire il corpo della fanciulla. E, quando il fuoco cominciò a diventare sempre più forte, Anahì venne trasformata a poco a poco in un albero, alto e possente. La corteccia del nuovo albero protesse il corpo di Anahì per non farla soffrire.

Allo spuntare del giorno i soldati si trovarono davanti ad uno spettacolo insolito: al posto del rogo c’era un enorme albero verde con foglie brillanti e vellutati fiori rossi, che si mostrava in tutto il suo splendore. L’albero da quel giorno divenne il simbolo del coraggio e della forza e il Ceibo il fiore nazionale della Repubblica Argentina.

 

 Patricia Etchepare, dalla trazione orale

 

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