SCUOLA SCIENTIFICA TESLIANA DI NATUROPATIA OLISTICA

Domus Aurea

Nerone crea uno spazio terrestre a terra che ruota come il sole sta alla luna, come ruota il firmamento. La Domus Aurea

Dalla Domus di Anzio e alla Domus Aurea, Nerone ha cercato un percorso preferenziale, un percorso sotterraneo per arrivare a Roma, ha creato la prima metropolitana. Veniva da Anzio a Roma in una galleria da lui progettata, e quando entrava nella Domus Aurea con la biga girava e a terra lasciava i suoi segni come Schumacher, ancora evidente sul terreno.

Nel XV sec un giovane romano cadde in una fessura sul Colle Oppio e si ritrovò in una strana grotta piena di figure dipinte. Gli artisti dell’epoca come Raffaello, Pinturicchio, Michelangelo, furono stupiti dalla bellezza dell’antica Roma e si calarono nella “grotta” attraverso dei buchi per scoprire lo splendore delle decorazioni. Era la Domus Aurea di Nerone la sua “casa d’oro”. 

“Adesso posso vivere come un uomo “ – esclamò l’imperatore quando la vide terminata così stupefacente dopo il grande incendio del 64 d. C. che devastò Roma. Di quasi 800.000 metri quadri, la Domus aurea era una città nella città e si estendeva del Palatino al Colle Oppio con giardini e padiglioni per feste e un laghetto su cui sorse poi il Colosseo.  Oggi resta l’edificazione del colle Oppio con circa 150 ambienti, una serie di enormi stanze, articolati attorno alla sala ottagonale fulcro di tutto il complesso. Questa sala era orientata sulla posizione del sole al momento dell’equinozio di autunno del 64. Gli affreschi ricoprivano interamente pareti di corridoi ed ambienti di passaggio e i pregiati marmi di importazione soprattutto africana rivestivano le sale principali. Uso abbondante della foglia d’oro, decorazioni dipinte, stucchi e frammenti di mosaico, soffitti incrostati di pietre dure, gemme e conchiglie, e ricco di numerose statue, portate via dalla Grecia e dall’Asia Minore. Le sale da pranzo avevano soffitti coperti di lastre di avorio mobili e forate da cui cadevano  fiori e profumi.  I bagni erano forniti di acqua marina e solforosa.  Nel 2009 è stata ritrovata nel Colle Palatino la sala da pranzo della Domus Aurea chiamata “coenatio rotunda”, una stanza che ruotava su se stessa giorno e notte attraverso i cuscinetti a sfera, con una ruota dal diametro di dodici metri e un pilastro di quattro metri. Imitava il movimento della terra, con il pavimento poggiato sull’acqua. L’imperatore romano, Nerone “Helios”, si sentiva un vero dio. 

Edificata in soli quattro anni dagli architetti Celere e Severo e dal pittore Fabullo, Nerone la godette per poco tempo perché fu presto condannato a morte.  Fu inglobata dunque nella fondamenta delle terme di Traiano costruite dopo l’incendio del 104 D.C  e interrata nei successivi quaranta anni da nuove costruzioni riparandosi fortunatamente sotto la sabbia.

Ma il vero mistero stellare della Domus aurea non è stato svelato, ancora c’è da scavare, si può ancora cambiare la storia di Nerone. Sarà una delle sette meraviglie del mondo quando sarà terminato il restauro.

  • Tratto dal libro: "Miracolo a Roma" di Ass.Spazio Mecenate e Arch. Cesare Esposito

 

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